Oscar 2025, tutti i vincitori: cinque statuette per Anora, Adrien Brody miglior attore protagonista (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
L’Oscar per il migliore film alla 97esima edizione dei premi è andato ad Anora diretto da Sean Baker. La statuetta è andata ai produttori Alex Coco, Samantha Quan e allo stesso Sean Baker. “L’abbiamo fatto con pochi soldi ma con tutto il cuore”, ha detto la producer Samantha Quan accettando il premio per il miglior film agli Oscar 2025.
Il dramedy sulla sex worker di Brooklyn ha vinto in tutto cinque Oscar, quattro per Sean Baker e uno per Mikey Madison migliore attrice protagonista. La Madison ha 25 anni ed è la più giovane attrice in oltre un decennio a vincere un oscar. Prima di lei Jennifer Lawrence aveva vinto un premio a 22 anni.
“Sono cresciuta a Los Angeles ma Hollywood sembrava cosi’ lontana”, ha detto dopo aver ricevuto la statuetta.
A seguire tutti gli altri premi della notte degli oscar.
Oscar per il miglior attore protagonista è andato ad Adrien Brody per The Brutalist. L’attore interpreta un architetto ungherese sopravvissuto ai campi di sterminio e che trova in America la nuova patria affrontando sfide e dolori. Favorito per la vittoria, Brody ha detto di essersi ispirato alla storia di sua madre, nata a Budapest ed emigrata negli Stati Uniti.
L’attore ha 51 anni ed è al suo secondo Oscar. Aveva vinto una prima statuetta nel 2003 per Il pianista di Roman Polanski. “Rappresento oggi il trauma della guerra, la sistematica oppressione e l’antisemitismo e razzismo. Credo e prego per un mondo più sano e più inclusivo. Se il passato è un insegnamento, non lasciamo che l’odio non possa continuare a esistere senza trovare opposizione”, ha detto Brody accettando il premio.
“Fare l’attore è una professione fragile”, ha detto il due volte premio Oscar: “Per me questo premio è una destinazione, ma al di là dell’essere l’apice della carriera è una chance di ricominciare daccapo”.
The Brutalist ha vinto anche il premio Oscar per la migliore colonna sonora.
L’Oscar per il miglior film internazionale è andato a I’m still here di Walter Salles. Si tratta della prima volta per un film brasiliano. Io sono ancora qui (Ainda estou aqui) è tratto dal libro di memorie di Marcelo Rubens Paiva sulla scomparsa di suo padre, desaparecido durante la dittatura militare brasiliana.
Fernanda Torres interpreta Eunice Facciolla, la moglie di Rubens, nel corso del suo impegno decennale per far emergere la verità. Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia.
L’Oscar per il miglior corto live action alla 97esima edizione dei premi è andato a I’m Not a Robot di Victoria Warmerdam e Trent.
L’Oscar per il miglior sonoro è andato a Gareth John, Richard King, Ron Bartlett e Doug Hemphill per Dune: Part Two. Lo stesso film ha anche ricevuto la statuetta per i migliori effetti visivi.
Gaza irrompe agli Oscar con il documentario No Other Land che vince la statuetta per il miglior documentario. No Other Land è diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese.
L’Oscar per il miglior corto documentario è andato a The Only Girl in the Orchestra di Molly O’Brien e Lisa Remington. Il documentario celebra la straordinaria contrabbassista Orin O’Brien, la prima donna a entrare a far parte a tempo pieno della New York Philharmonic.
L’Oscar per la migliore canzone originale è andato a El Mal dal film Emilia Pérez, Musica di Clément Ducol e Camille; Testo di Clément Ducol, Camille e Jacques Audiard. Mick Jagger ha presentato il premio. El Mal da Emilia Perez ha battuto Diane Warren che era alla sua 16esima candidatura.
L’Oscar per il miglior Makeup e Hairstyling, trucco e acconciatura è andato a Pierre-Olivier Persin, Stéphanie Guillon e Marilyne Scarselli per The Substance.
L’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale è andato a Peter Straughan per Conclave. Straughan ha portato sul palco degli Oscar una spilletta con i colori dell’Ucraina, finora l’unico attore che ha preso le parti di Kiev nella notte delle stelle.
L’Oscar per i migliori costumi è andato a Paul Tazewell per il film Wicked. “Sono il primo nero a vincere questo Oscar” ha detto Paul Tazewell sul palco, ringraziando il cast a cominciare da Ariana Grande e Cinthya Erivo.
L’Oscar per il miglior corto d’animazione è andato a In the Shadow of the Cypress di Shirin Sohani e Hossein Molayemi. I due cineasti iraniani hanno ottenuto il visto per entrare negli Usa soltanto il giorno prima della premiazione. “È un miracolo”, ha detto Molayemi.
L’Oscar per il miglior film di animazione alla 97esima edizione degli Academy Awards è andato a Flow di Gints Zilbalodis, Matīss Kaža, Ron Dyens and Gregory Zalcman.
Senza statuette l’Italia nella notte degli Oscar. Dopo la delusione per Isabella Rossellini candidata migliore attrice non protagonista per Conclave (il premio è andato a Zoe Saldana di Emilia Perez), niente da fare per Cynthia Sleiter, set decorator dello stesso film. Il premio è andato agli scenografi di Wicked.
Durante la notte delle statuette, c’è stato un omaggio a Gene Hackman, l’attore 95enne è recentemente stato trovato morto nella sua casa. Morgan Freeman, sua co-star in Gli Spietati, sul palco degli Academy Awards lo ha ricordato così: “Abbiamo perso un gigante e io un grande amico”.