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Cosa c’è dietro al pasticcio sul decreto rifiuti? La Prestigiacomo è “cotta” di De Magistris

di Maria Elena Perrero |22 Luglio 2011 18:19

Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo (Foto laPresse)

ROMA – Stefania Prestigiacomo è “innamorata” di Luigi De Magistris. La notizia, tra il pettegolezzo e la nota politica, viene dal Giornale, a firma di Giancarlo Perna.

A stuzzicare la mente, e la penna, del cronista  soprattutto una circostanza di due giorni fra, esattamente il 20 luglio, quando il governo Berlusconi è stato battuto alla Camera due volte sul decreto legge sui rifiuti, mentre il ministro Prestigiacomo si era espressa, contro la sua stessa maggioranza, a favore di una mozione sui rifiuti dell’Italia dei Valori e una dell’Alleanza per l’Italia. Certo, al voto la ministra si è astenuta, ma la mozione è passata.

Per Perna ” la signora Prestigiacomo ha voluto compiacere Gigino de Magistris, notorio essendo il suo debole (politico, per l’amordiddio) per l’aitante guascone che guida Napoli. Stefania scioglie inni a Gigino a ogni piè sospinto. Dice che è ‘il nuovo che avanza’, che è ‘coraggioso’ e lei lo trova ‘affascinante politicamente, e non solo’. A chi le ricorda che De Magistris ha massacrato il Pdl, replica soave: ‘Mi sta bene anche così, perché Gigino fa sognare i napoletani’.”

Ma il “mistero Steffi” secondo Perna è che la bella ministra dell’Ambiente fa “spesso sgambetti ai suoi”. Un caso analogo, ricorda il giornalista, si verificò alla vigilia del Natale 2010.m Su un provvedimento sull’imprenditorialità Prestigiacomo chiese il rinvio della legge in commissione per approfondire un codice sui rifiuti. La maggioranza bocciò il rinvio. La ministra pianse, e dichiarò che avrebbe lasciato il Pdl per il Gruppo misto, restando però ministro.

La vicenda si concluse grazie alla mediazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, mentre Silvio Berlusconi faceva sapere di essersi irritato. E proprio questo sarebbe il problema secondo Perna: Prestigiacomo non si sente amata da Berlusconi. Se fino al 2006 era lei una delle pupille del cavaliere (“come sei bella, come sei aklta”) che la portò da Siracusa prima ad Arcore e poi a Roma, oggi “la ribalta è delle Carfagne, Gelmini, Meloni”.

 

 

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