“L’ha buttata giù lui, non era pazza, né depressa, è stata l’ennesima vittima di violenza”. Lo dice in uno sfogo pubblico sui social la sorella 22enne della ragazza di 13 anni morta ieri a Piacenza, precipitata da un tetto. La ragazza punta il dito contro il fidanzato della giovane: “Era ossessionato da lei, ha provato in tutti i modi a liberarsi di questo reietto”, scrive ancora.
La 22enne ha pubblicato anche alcuni screenshot delle chat con la sorella evidenziando alcuni comportamenti del fidanzato. “Ciao principessa – la ricorda poi la sorella nel post – Sei sempre stata bellissima, intelligente e simpatica, amata da tutti, invidiata da molte! Il tuo animo ti ha resa sempre speciale come tutto il resto, ti amerò per sempre mio piccolo Angelo. L’ennesima vittima di femminicidio”.
La vicenda
Piacenza, raccontano le agenzie, è una comunità sconvolta dopo la morte della ragazzina. Lei, studentessa di un liceo e 14 anni ancora da compiere, di origine albanese, è precipitata dal balcone di casa in un cortile condominiale, in via IV Novembre, in un palazzo padronale che fronteggia le mura rinascimentali della città.
Quando tutto è successo, si legge nelle cronache, era presente anche un ragazzo albanese di 15 anni. Il 15enne, da quel che si è capito, è il fidanzatino con il quale la vittima avrebbe avuto una relazione che forse intendeva troncare.
Il ragazzo è stato trattenuto fino a notte al comando provinciale dei Carabinieri e interrogato dagli investigatori del Nucleo investigativo di Piacenza coordinati dal capo della Procura di Piacenza Grazia Pradella e da un pm della procura per i Minori arrivato nel pomeriggio di ieri da Bologna. Il 15enne, rilasciato, è poi tornato a casa.
La sua versione – secondo quanto riferisce oggi il quotidiano Libertà di Piacenza – sarebbe di un gesto volontario da parte della ragazza. Gli amici di lei, sentiti dal quotidiano piacentino, sostengono che “non era il tipo da buttarsi” e che anzi “stava pianificando un viaggio a Parigi con la mamma”.