ROMA – Rodolfo Dato, zio di Loredana Bertè, ha denunciato la cantante per averlo messo in cattiva luce nell’ultimo libro autobiografico.
Scrive il Messaggero:
«Voglio fare presente a mia nipote, che definisco “signora cuore ingrato”, che ho contribuito in maniera determinate al suo decollo nel mondo dello spettacolo: l’ho aiutata, infatti, ad ottenere la sua prima apparizione in televisione nel programma di Rita Pavone “Stasera Rita”. Non solo, le ho anche regalato anche la prima automobile, una Fiat 500».
Dato ha presentato, presso il tribunale di Frosinone, «formale denuncia-querela per diffamazione aggravata a mezzo stampa, accompagnato dall’avvocato Luca Anticoli del Foro di Roma che lavora presso lo studio dell’avvocato Giorgio Lombardi».
Nel dettaglio, Dato ha deciso di denunciare la nipote «per diffamazione aggravata a mezzo stampa nei miei confronti e nei confronti di mia madre, Maria Domenica Zuco, per le informazioni errate, lesive della mia persona, contenute nel libro “Traslocando. È andata così”, scritto da mia nipote Loredana», afferma.
Spiegando le ragioni che lo hanno indotto ad adire le vie legali, Dato sottolinea che «a pagine 22 del libro Berté scrive che «nonna sapeva come difendersi da zio Rodolfo, un poco di buono che entrava e usciva dalla galera e gli prendeva tutti i soldi». Mia nipote – evidenzia Dato – fa riferimento agli anni ’50. Ma io, in quel periodo, ero minorenne e incensurato e non ero mai andato in galera. Berté offende anche mia madre definendola brutta».