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Sanremo 2025, le pagelle della seconda serata: i voti a cantanti e ospiti

La seconda serata del Festival di Sanremo 2025 ha visto l’esibizione di 15 dei 29 artisti Big. Questa serata è stata votata al 50% dal televoto e al 50% dalla Giuria delle Radio. Le pagelle alla serata tra top e flop.

Un Festival ingessato (voto 4)

Anche questa sera ha predominato la staticità. Carlo Conti, con la sua solita sicurezza, ha calcato il palco con pochissime se non inesistenti sbavature, rendendo il tutto al limite della noia. Dove sono finiti gli sbandati momenti di genio? Il risultato è una serata che, pur essendo impeccabile, risulta fredda e programmata.

I look della serata (voto 7)

I look della serata (voto 7) (blitzquotidiano.it) foto ANSA

Sanremo 2025 non è solo musica ma è anche moda. E qui, Bianca Balti ha fatto parlare di sé come sempre. Quattro cambi d’abito, da creazioni personalizzate di Valentino a capolavori di Fendi Couture, Balti ha trasformato l’Ariston in una passerella internazionale. Un look in chiffon azzurro polvere ornato da piume, un abito a sirena Armani Privé, una creazione Fendi ricamata e un abito d’archivio Roberto Cavalli by Fausto Puglisi hanno fatto impazzire i social e fatto guadagnare alla Balti un plauso unanime – una vera regina del red carpet.

Gli altri co-conduttori hanno fatto la loro parte di glamour. Cristiano Malgioglio, con la sua giacca stravagante e lo strascico che sfida la gravità, ci ha regalato momenti di comicità, mentre Nino Frassica ha tenuto alto il livello dell’ironia.

Damiano David, il super ospite che tutti aspettavamo, è tornato con un look da dandy raffinato, sfoggiando due abiti custom made firmati Alessandro Michele per Valentino. Ah, ci ha ricordato che conosce anche l’italiano.

Rocco Hunt – Mille vote ancora (Voto: 6)

In apertura della serata, Rocco Hunt è tornato sul palco con un brano che si propone come un ritorno alle origini dopo anni dedicati alla scrittura per altri. Il suo stile c’è: rap miscelato a toni melodici. Anche la sua sicurezza sul palco è sempre la stessa. Il problema? Una canzone bella ma che forse non riesce a farsi ricordare.

Elodie – Dimenticarsi alle 7 (Voto: 6)

Elodie, sempre protagonista e dalla presenza magnetica, propone una canzone che si allontana dai soliti ritmi. Una scelta più intima, che lei canta con convinzione. Eppure, non buca lo schermo.

Lucio Corsi – Volevo Essere un duro (Voto: 9)

La vera scoperta di questo Festival di Sanremo. Cantante, autore e polistrumentista, Lucio Corsi è la vera scoperta di questo Festival di Sanremo. Una canzone fresca che strizza l’occhio alle sonorità anni ’70, un testo che fa tenerezza e a cui siamo affezionati tutti. Chi di noi non si è mai voluto sentire un duro, ma poi è solo Lucio?

The Kolors – Tu con chi fai l’amore (Voto: 7)

Loro non partecipano a Sanremo, loro sfornano le hit dell’estate. Questo brano, proprio come i loro brani passati, si insinua nella mente già dal primo ascolto. Probabilmente non vinceranno il Festival ma quest’estate la canteremo tutti.

Serena Brancale – Anima e core (Voto: 6.5)

Serena Brancale porta un brano che, con il suo ritmo incalzante e i giochi di parole cerca di farci ballare. Ci riesce a metà. La canzone è orecchiabile e lei sul palco è perfetta. Il ritmo è coinvolgente, ma il brano si affida troppo a formule già viste, rendendo l’impatto leggermente meno sorprendente.

Fedez – Battiti (Voto: 7)

Sembra quasi che abbiano tutti paura di dirlo, eppure la canzone di Fedez è bella e, soprattutto, ha incredibilmente senso per lui. E infatti è stata premiata, risultando tra i primi 5 nella classifica della serata. Fedez dopotutto porta una canzone molto intima, e sul palco sembra presentare solo se stesso.

Francesca Michielin – Fango in paradiso (Voto: 6.5)

Francesca Michielin non delude mai, peccato che questa canzone non decolla. È bella, ma sembra qualcosa di già sentito.

Simone Cristicchi – Quando sarai piccola (Voto: 8)

Simone Cristicchi ha deciso di farci emozionare e così è stato. Il brano ricorda a tutti, come una lama, l’ineluttabile passare del tempo e fa breccia nei cuori di tutti noi.

Marcella Bella – Pelle diamante (Voto: 5.5)

Marcella Bella tenta di farci tornare indietro nel tempo con “Pelle diamante”, cercando di evocare i ricordi degli anni d’oro della musica italiana. Tuttavia, il brano, pur presentando qualche scintilla nostalgica, sembra ricalcare schemi già troppo noti, risultando un po’ monotono e prevedibile.

Bresh – La tana del granchio (Voto: 6.5)

Le parole della canzone, un po’ criptiche ma cariche di potenziale, si intrecciano con un ritmo che cresce man mano che lo spettacolo prosegue. Un 6.5 per chi riconosce il talento in erba, nonostante servano ancora qualche ascolto in più per apprezzare appieno il brano.

Achille Lauro – Incoscienti giovani (Voto: 6)

Achille Lauro sembra volersi reinventare. Eppure, in questa nuova veste non convince del tutto. E sul pacco sembra davvero troppo ingessato.

Giorgia – La cura per me (Voto: 8)

Giorgia incanta il pubblico con la sua inconfondibile voce. Peccato per la canzone non esattamente nuova o rivoluzionaria.

Rkomi – Il ritmo delle cose (Voto: 6.5)

Rkomi, in costante evoluzione, presenta “Il ritmo delle cose” con quella peculiarità vocale che a volte incanta e a volte confonde. Il brano, dal testo intenso e un po’ criptico, evidenzia il percorso di un artista che sembra cercare ancora la propria strada.

Rose Villain – Fuorilegge (Voto: 6)

Il pezzo di Rose Villain unisce romanticismo e ribellione. La sua esibizione è stata intensa, ma la canzone convince solo a metà.

Willie Peyote – Grazie ma no grazie (Voto: 7.5)

Willie Peyote, con il suo stile inconfondibile, ha presentato “Grazie ma No Grazie”, una canzone che mescola ironia e critica sociale in modo diretto e intelligente. La performance è convincente, con un groove accattivante che fa vibrare il pubblico.

Published by
Claudia Montanari