Spagna, Juan Carlos abdica e perde l’immunità: scoppia la grana figliastri

Spagna, Juan Carlos abdica e perde l'immunità: scoppia la grana figliastri
Juan Carlos con suo figlio il Re di Spagna Felipe VI

MADRID – Un emozionato Juan Carlos I, in una breve e solenne cerimonia a Palazzo Reale, ha controfirmato come ultimo atto da capo dello Stato la sua abdicazione, e ha ceduto simbolicamente la poltrona al figlio, Felipe VI, re già dalla mezzanotte di mercoledì. Solo che con l’abdicazione Juan Carlos non perde solo la corona, ma anche l’immunità, della quale ha goduto dal 1975. E così, dopo circa 40 anni di regno, il monarca che ha traghettato la Spagna dalla dittatura alla democrazia, rischia ora di doversela vedere con la grana di “presunti figliastri”.

E mentre nella capitale fervono i preparativi, il governo lavora contro il tempo per approvare una legge ad hoc per garantire un nuovo scudo giuridico all’ex monarca, che con Sofia manterrà per decreto il trattamento di maestà. Una protezione speciale, simile a quella che in base all’articolo 56 della Costituzione tutela il capo dello Stato da incriminazioni penali o civili, e che garantirà al re uscente la condizione di aforado, in base alla quale potrà essere giudicato solo da un Tribunale Superiore di giustizia, come avviene per circa 10 mila fra parlamentari, magistrati e alte cariche dello Stato.

Ma, nel caso di Juan Carlos, l’esecutivo punta a estendere la tutela oltre le funzioni pubbliche, uno status senza precedenti nella democrazia spagnola. Il motivo è proprio quello di un vuoto pericoloso, che inquieta i circoli monarchici, anche perché finora la blindatura giuridica ha protetto il 76enne ex monarca da grane giudiziarie, come l’eventuale citazione come testimone nell‘inchiesta Noos, nella quale sono coinvolti il genero Urdangarin e la consorte Cristina, e le due imbarazzanti richieste di riconoscimento da parte di due presunti figli illegittimi: Albert Solá, 58 anni, cameriere spagnolo, e Ingrid Sartiau, 48 anni, massaggiatrice belga. Entrambi hanno presentato richieste di riconoscimento del Dna, finora frenate dalla inviolabilità del sovrano.

La formula alla quale starebbe lavorando l’esecutivo del Pp per lo scudo giuridico, è l’approvazione – già venerdì – di un emendamento urgente al progetto di legge sulla razionalizzazione del settore pubblico, che regola fra l’altro i pensionamenti dei giudici, attualmente all’esame del Parlamento.

Secondo quanto anticipato dal quotidiano El Pais, sarebbe questa la strada più breve rispetto all’ipotesi inizialmente ventilata di riformare il progetto di legge che regola il potere giudiziario, nel quale già a marzo il governo Rajoy ha inserito una norma per la protezione giuridica da aforada della regina Sofia e del principe delle Asturie.

Tuttavia, nel giorno dell’abdicazione del monarca, il dibattito sull’immunità perpetua è incandescente e divide i partiti, oltre ad alimentare l’opposizione dei repubblicani. Oggi, dopo la riunione dei capigruppo al Congresso dei deputati, il portavoce dei popolari, Antonio Alonso, ha confermato la posizione del partito: “La nuova situazione richiede regole urgenti” e i popolari ci lavoreranno da domani.

Ma per la sua collega del Psoe, Soraya Rodriguez,secondo quanto riferisce El Pais, “è improbabile” che i socialisti firmino un’iniziativa di legge con il Pp per regolare lo status giuridico dell’ex re, ed ha ricordato che il partito di governo ha vietato per la sesta volta una commissione parlamentare di inchiesta sulle finanze di Juan Carlos. Da parte sua, la portavoce dell’ UPyD, Rosa Diez, va oltre, e rimanda all’iniziativa di legge per l’eliminazione della figura di aforado presentata un anno fa al Congresso: “Non ci sono argomenti perché ce ne siano 10.000 né 10.002 in Spagna”, ha tagliato corto.

Sulla stessa linea il leader della Sinistra Unita, Cayo Lara, che non parteciperà all’investitura di Felipe VI davanti al Parlamento ed esorta i cittadini a manifestare per la Repubblica. Sul versante delle toghe, il portavoce dei Jueces para la Democracia (JpD), Joaquin Bosh, ha sostenuto che “non ha senso”, che dopo l’abdicazione Juan Carlos, che non ha più funzioni pubbliche, abbia “una protezione giuridica propria”. E i giuristi, nella stragrande maggioranza, si sono espressi contro un’eventuale retroattività della legge che sarà approvata ad hoc per l’ex sovrano.

Insomma, dalla mezzanotte, l’anziano monarca, seppure pensionato e alla fine di un’era storica, potrà dormire sonni tutt’altro che tranquilli.

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