Gabriella Labate è tra gli ospiti della puntata odierna di “La volta buona”, il programma condotto da Caterina Balivo in onda su Rai 1 dalle 14,00. Showgirl, attrice e coreografa, Gabriella Labate ha all’attivo una carriera di successo e recentemente ha pubblicato il suo libro “Nudi”, un emozionante racconto di vita e due lettere, una indirizzata ai figli Bianca e Samuele e una a suo marito Raffaele (il cantautore Raf), suo compagno di vita. Due lettere d’amore, come lei stesse le definisce, per raccontare qualcosa in più sulla sua famiglia, tra alti e bassi, gioie e dolori. Ma scopriamo qualcosa in più su Gabriella Labate, dalla sua età alla sua carriera e alla sua vita privata.
Gabriella Labate, nata a Roma il 14 ottobre 1964, ha 59 anni. Da giovane, Gabriella ha frequentato una scuola di danza gestita da Renato Greco e Maria Teresa Del Medico. Questa esperienza le ha aperto le porte al mondo dello spettacolo, dove è stata notata da importanti personaggi come Francesco Pingitore e Mario Castellaccio. La sua carriera è decollata con il suo coinvolgimento al Bagaglino, dove ha brillato come primadonna per diversi anni.
Oltre alla sua presenza sul palcoscenico, Gabriella Labate ha fatto incursioni nel mondo del cinema, apparendo in film come “SPQR 2000 e 1/2 anni fa” di Carlo Vanzina. La sua versatilità artistica si è manifestata anche attraverso ruoli come valletta e soubrette in programmi televisivi popolari, confermando la sua posizione come una delle figure più riconoscibili del panorama dello spettacolo italiano degli anni ’90.
Gabriella Labate è sposata con il cantante Raf. I due si sono sposati nel 1996 e nel corso della loro relazione sono nati due figli: Bianca e Samuele. Ospite di Verissimo, alcuni mesi fa Gabriella ha raccontato a Silvia Toffanin:
“Quando ci siamo messi insieme avevo 23 anni, ora ne ho 58 e sono ancora innamorata di quel ragazzotto. Quando ci chiedono qua è il nopstro segreto non sappiamo rispondere… Il segreto è vivere”.
In una intervista di un po’ di tempo fa, Raf ha raccontato di quando ha visto per la prima volta la moglie Gabriella. I due si sono incontrati nel 1987:
“mi sono messo a provare da solo sul palco davanti alle sedie vuote. A un tratto arriva lei e si siede. Mi fissa. Mi cade la sigaretta. Mi cade lo spartito. Le stavo antipatico, credeva fossi un montato. Lì però ha capito che ero soltanto imbranato e timido, non str…. Dopo l’ho invitata a cena”.
Nel suo libro “Nudi”, Gabriella ha raccontato anche la sua battaglia contro una malattia rara, anche se adesso sta bene. Recentemente ha raccontato in una intervista:
“Mi hanno dovuto togliere una massa che dall’utero era arrivata fino al cuore. Io lo chiamo ‘il mio mostro’. È una patologia rarissima. Raffaele ha vissuto con me, notte e giorno, al decimo piano del Policlinico Gemelli per mesi. Ma forse certi messaggi arrivano per farti capire fino in fondo la bellezza di quello che hai”.
Ospite a Verissimo lo scorso anno, Labate ha raccontato come ha scoperto di questa malattia:
“L’ho scoperto in un modo veramente inaspettato. Io ad un certo punto sento uno strappo dentro. Stavo parlando normalmente ma qualcosa mi ha detto: ‘Fatti vedere’. Allora ho pensato di fare la spesa ma poi mi vado a far vedere da una mia carissima amica ecografista. Passandomi l’ecografo dietro il fianco mi dice di stare ferma perché c’era qualcosa che non andava. In sostanza mi ricoverano d’urgenza per una trombosi della vena cava che va diretta al cuore. Quindi io avevo questa trombosi attaccata all’atrio. Ma io ero così, non mi accorgevo di nessuno. Al Policlinico Gemelli, con tac, esami con contrasto, mi dicono che purtroppo non era il solo problema perché avevo anche questa massa grande sia all’utero che sull’ovaio destro”.
“Ho pensato a Raffaele, ai miei ragazzi – aveva detto lei -. Quando mi hanno detto questa cosa io mi preoccupavo tantissimo per loro. Ero pronta ad affrontare tutto, ma il pensiero di dare loro delle preoccupazioni era il dolore più forte. Mi ricoverano, mi dicono che ho anche questa grande massa da asportare. Il professore mi ha spiegato cos’avevo: una patologia rarissima. Mi è cresciuto questo ‘alien’ dall’utero, nelle ovaie e, attraverso le vene ovariche, si era ramificato in tutti i vasi sanguigni fino al cuore. Quando me l’ha detto, ero preparata a tutto, non è stata un’operazione facile. Quando sono entrata in sala operatoria ero serena perché mi sono veramente affidata ai medici. Ho avuto una doppia operazione: l’asportazione di utero e ovaie e una cardiovascolare. Sono entrata la mattina prestissimo e poi ho ricordi la sera intorno alle 19. Ho sentito la voce di Raffaele e le mani di mia madre. Mi ha lasciato una cicatrice enorme dal petto fino a.. vabbè. E poi c’è stato un percorso lungo di ripresa però ringraziando il Signore sono qui. Oggi sto bene, ho fatto tutti i controlli”.
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