Numa Palmer è tra gli ospiti della puntata odierna di “La volta buona“, il programma condotto da Caterina Balivo. La cantante sarà presente in puntata insieme al marito, il chitarrista Phil Palmer. Un viaggio attraverso la vita e la carriera di questa straordinaria artista, dalla sua infanzia a Roma fino alle collaborazioni con i grandi nomi della musica internazionale.
Emanuela Palmer, vero nome di Numa, è nata nel 1969 e ha 54 anni. Fin da piccola ha manifestato una profonda passione per l’arte, iniziando a danzare sulle scene teatrali all’età di soli 6 anni. La sua vocazione per la musica l’ha portata a New York nel 1990, dove ha studiato canto, danza e recitazione, preparandosi così a una brillante carriera nel mondo dello spettacolo.
La carriera di Numa Palmer è stata costellata da successi e riconoscimenti. Ha ottenuto il secondo posto al Festival della canzone Romana per due volte e ha vinto l’edizione romana dell’European Live Festival, oltre a esibirsi in manifestazioni di prestigio come il Fonopoli di Renato Zero. Nel 2006, quando ha iniziato la sua collaborazione artistica con Phil Palmer, con cui poi si è sposata nel 2012.
In un’intervista di qualche tempo fa, Numa ha raccontato come ha conosciuto Phil:
“Ci siamo conosciuti nel nostro ristorante preferito, “Natalino”, ed è stata la prima cosa che abbiamo scoperto di avere in comune. Era una cena con Renato Zero e la sua band, di cui Phil faceva parte. Abbiamo iniziato a parlare di tante cose e, alla fine, il mio carattere forte e solare e il suo bisogno di carica e d’amore sono stati il cocktail perfetto che ha fatto esplodere una storia d’amore che dura da ormai vent’anni”.
I due artisti hanno condiviso il palcoscenico e la vita per anni, lavorando fianco a fianco con artisti del calibro di Renato Zero, Pino Daniele e George Michael. Nel 2012, dopo un lungo percorso insieme, si sono sposati a Roma. Da allora, sono diventati una coppia inseparabile, sia sul palco che nella vita privata.
Numa Palmer è famosa anche per il suo grande impegno umanitario, che si riflette anche nella sua musica, con progetti come “Promised Land” e il brano “Terra promessa”, che trasmettono un messaggio di pace e speranza. La sua dedizione alla causa ha portato alla nomina ad Ambasciatrice del Giubileo, riconoscimento per il suo contributo alla pace e all’educazione, sostenuto dall’Università Pegaso e dall’Unicef. Con brani come “Noi Siamo Amore”, realizzati in collaborazione con Renato Zero per sostenere l’Unicef, dimostra il potere unificante della musica nel diffondere messaggi di amore e solidarietà.
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