Scrittore, poeta, regista, pittore, sceneggiatore e drammaturgo. Pier Paolo Pasolini è stato senza ombra di dubbio uno degli artisti che hanno segnato il Novecento italiano. Controverso e spesso divisivo, Pasolini ha saputo raccontare molto dell’Italia con uno sguardo ben preciso, padroneggiando con maestria diverse forme d’arte. Anti-abortista e critico nei confronti del Sessantotto, l’artista, tanto apprezzato quanto dibattuto, è riuscito nel corso della sua breve ma intensa attività a provocare e far riflettere su temi che erano attuali prima e lo sono ancora oggi, realizzando una personale opera che rimane scolpita nella storia culturale italiana.
Pier Paolo Pasolini è nato a Bologna il 5 marzo del 1922. Era il primogenito dell’ufficiale di fanteria bolognese Carlo Alberto Pasolini e della maestra friulana Susanna Colussi. La sua infanzia è segnata dai frequenti trasferimenti, principalmente dovuti al padre. Nel 1929 i Pasolini si spostano a Sacile, in Friuli, in un periodo in cui scopre la sua passione per la scrittura. Dopo ulteriori trasferimenti, Pasolini completa il ginnasio a Reggio Emilia e frequenta il Liceo Galvani di Bologna. Oltre alla passione per la letteratura, alimentata dalla lettura di Dostoevskij, Tolstoj, Shakespeare e Manzoni, si avvicina anche al mondo del calcio. A soli diciassette anni si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna, laureandosi con lode.
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Pasolini non ha mai nascosto la propria omosessualità. Complice anche il periodo storico nel quale ha vissuto, la sua vita privata è stata al centro di discussione e in più situazioni dibattuta dall’opinione pubblica. Nonostante le proprie esperienze con gli uomini, Pasolini nel corso della sua vita ha stretto legami molto intensi con diverse donne, in particolare con Laura Betti, attrice e sua migliore amica.
Pasolini viene brutalmente assassinato la notte del 2 novembre del 1975, percosso prima e travolto poi dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. L’omicidio viene attribuito a un ragazzo di 17 anni, Pino Pelosi.
Pelosi ha raccontato di aver incontrato lo scrittore al Bar Gambrinus, vicino alla Stazione Termini di Roma. Dopo cena si sono diretti sul lungo mare di Ostia per consumare un rapporto sessuale. Stando alle parole di Pelosi, lui avrebbe cambiato idea e dopo quel rifiuto sarebbe nata una colluttazione con Pasolini sfociata nell’omicidio. Nonostante i molti punti oscuri e i diversi buchi nelle dichiarazioni di Pelosi, l’uomo viene condannato in primo grado per omicidio volontario. Sulla morte di Pasolini, nel corso degli anni successivi, si sono costruite molte teorie, talvolta fantasiose, legate perlopiù al complottismo.
Artista completo e poliedrico, Pasolini ha legato il proprio nome soprattuto al cinema, alla scrittura e alla poesia. Tra i suoi film più importanti ricordiamo Accattone (esordio alla regia), Uccellacci e uccellini (1966), Medea (1969), Il Decameron (1971), Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). La sua opera narrativa si compone di diversi capolavori come Ragazzi di vita (1955), Una vita violenta (1979) e Petrolio (pubblicato postumo nel 1992). Tra le principali raccolte di poesie delle scrittore ci sono La meglio gioventù (poesie in friulano pubblicate nel 1954), Le ceneri di Gramsci (1957) e La religione del mio tempo (1961).
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