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Dal Trono di spade e due aneurismi a una alta onorificenza: Emilia Clarke, Daenerys Targarian madre dei draghi

Dal Trono di spade a una alta onorificenza inglese passando per due aneurismi cerebrali. Così la 37 enne Emilia Clarke, Daenerys Targarian, madre dei draghi, nella nota serie tv, ha ricevuto, insieme con sua madre Jenny, il titolo inglese di cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico (MBE) dalle mani del principe ereditario William, essendo re Carlo convalescente. La cerimonia si è svolta nel castello di Windsor.
A motivare il riconoscimento e stato il lavoro di madre e figlia nella creazione di un ente di beneficenza per lesioni cerebrali. Emily e sua madre hanno co-fondato SameYou, un ente di beneficenza per il recupero di lesioni cerebrali che hanno fondato dopo che l’attrice è sopravvissuta a due emorragie cerebrali.

Un aneurisma cerebrale è un rigonfiamento o un vaso sanguigno rigonfio. Questo può fuoriuscire, causando emorragia nel cervello, che può essere pericolosa per la vita. I sintomi di un aneurisma  includono: Mal di testa improvviso e forte, nausea e vomito, torcicollo, visione offuscata o doppia, sensibilità alla luce, confusione, perdita di conoscenza. I fattori di rischio includono l’ipertensione, il fumo, il consumo eccessivo di alcol e la vecchiaia.

Il primo caso, un’emorragia al cervello, asi è verificato mentre l’attrice si allenava in una palestra a nord di Londra nel 2011, subito dopo la fine delle riprese della prima serie del Trono di Spade, e ha perso la capacità di parlare mentre era quasi scivolata in coma.

La sua seconda emorragia nel 2013 ha richiesto un intervento chirurgico dopo che le scansioni hanno mostrato che era raddoppiata in termini di dimensioni, ed Emilia ha precedentemente raccontato di essere nella “minoranza davvero piccola” di persone che sono sopravvissute e sono rimaste senza “nessuna ripercussione”.

L’esperienza ha spinto Emilia e sua madre Jennifer a fondare l’organizzazione benefica SameYou per raccogliere fondi e contribuire ad aumentare l’accesso alla neuroriabilitazione dopo lesioni cerebrali e ictus.

Ha detto ad Harper’s Bazaar: ‘Non avevo paura di morire. Avevo paura di essere licenziato! Ho deciso: ”Questo non è qualcosa che mi definirà”. Non ho mai ceduto al sentimento di “Perché io?” Questo fa schifo’. Ho pensato: devo riprenderm”.

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