Dalila Di Lazzaro: "Sono rimasta a letto per 11 anni, senza mai alzarmi. Neanche per lavarmi" Dalila Di Lazzaro: "Sono rimasta a letto per 11 anni, senza mai alzarmi. Neanche per lavarmi"

Dalila Di Lazzaro: “Sono rimasta a letto per 11 anni, senza mai alzarmi. Neanche per lavarmi”

Dalila Di Lazzaro, intervistata da Mara Venier nel salotto di Domenica In, ha raccontato il suo lungo calvario: “Sono rimasta a letto ferma per 11 anni. Senza mai, mai, mai alzarmi. Neanche per lavarmi. Mangiavo stesa”.

Le parole di Dalila Di Lazzaro

“Venticinque anni fa ho chiuso i giochi. I medici non mi hanno creduto. Non so per quale motivo, ma non mi hanno creduto e questa è una cosa gravissima perché all’epoca non parlavano del dolore cronico e questa è una cosa terribile. Io mi ero rotta l’atlante, in modo non scomposto. Non mi hanno fatto una lastra importante, che si vede solo dalla bocca. Continuavano a farmi lastre dal collo in giù…”.

L’incidente

L’incidente di cui parla Dalila Di Lazzaro, attrice e modella diventata un’icona di bellezza negli anni Settanta e Ottanta, è avvenuto 25 anni fa. L’attrice si trovava in motorino e a causa di una buca sul manto stradale a Roma fece una brutta caduta che le provocò diverse fratture e un dolore diventato cronico non ancora sconfitto. Ad aggravare la situazione, come ha spiegato, la sfiducia dei medici che non le hanno creduto: “All’epoca non si parlava di dolore cronico. Sono dovuta andare in Arizona e sono rimasti stupiti che in Italia non se ne parlasse”.

Per l’attrice la battaglia non è comunque finita: “Purtroppo non è finita. Io vorrei non avere la pietà della gente. Io sono combattiva, forte, voglio aiutare migliaia di persone che lottano contro il dolore cronico. Con la mia forza, vorrei portare avanti questo problema”, ha dichiarato Dalila ringraziando la conduttrice per averle dato la possibilità di raccontare la sua esperienza e lanciare il suo appello. Mara Venier è intervenuta dicendole: “Circa un anno fa mi avevi detto: “Non ce la faccio a fare i viaggi, a prendere la macchina, il treno, l’aereo” e invece sei arrivata a Roma. Io sono strafelice, vuol dire che ce l’hai fatta. Ti sei alzata da quel letto, da quel divano. Ogni volta che vengo a casa tua, tu sei sempre lì”.

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