Se lo saranno chiesti in molti: tutto quel cibo che vediamo in Tv, a Masterchef, dove va a finire se non viene consumato?
Da quando la preparazione del cibo è diventato spettacolo, il cibo si è trasformato nel protagonista di tanti cooking show che se non insegnano proprio a cucinare, per lo meno fanno venire fame. Il successo planetario di Masterchef è l’esempio che questi tipi di format attirano milioni di telespettatori.
Vedere persone impegnate a cucinare rilassa, dà un senso di rassicurazione e intriga grazie anche al fattore “gara” e “competizione”. Tuttavia, una volta spenti i riflettori, tutto il cibo preparato e impiattato per gli assaggi dove viene destinato? Si butta? Sarebbe uno spreco enorme
Il cibo non dovrebbe mai essere sprecato, anche se viene messo in mostra in un programma televisivo. A maggior ragione se viene utilizzato solo per scopi di intrattenimento dovrebbe poi essere mangiato. Per fortuna nonostante la quantità elevata di materie prime utilizzate nelle gare culinarie, Masterchef (Italia) si dimostra attento al tema della riduzione dello spreco alimentare, tanto discusso anche dai giudici stessi.
Il cibo di Masterchef viene mangiato fuori dagli studi televisivi
Quanti piatti appetitosi si vedono elaborare in Mastechef! E allo stesso tempo quanti vengono lasciati lì sul bancone senza essere toccati. La bella notizia è che gli alimenti avanzati, che non vengono consumati né dai concorrenti né dai giudici, dal 2013 sono gestiti in collaborazione con Last Minute Market. Questa organizzazione si occupa della redistribuzione delle eccedenze alimentari, donandole a enti e associazioni benefiche.
“MasterChef Italia promuove il consumo consapevole ed ecosostenibile, rispetta l’ambiente e non spreca risorse alimentari. La produzione adotta in tutti i luoghi di lavoro un approccio plastic free. Il cibo non impiegato nelle prove viene donato a Last Minute Market” Le parole che gli stessi giudici pronunciano sempre ad inizio di ogni puntata
Un’ iniziativa che fa onore al programma che va a toccare, seppur indirettamente, un tema purtroppo ancora molto sensibile, quello della fame. La fame nel mondo non è stata ancora debellata e sarebbe veramente uno schiaffo alla povertà se tutto quel buonissimo cibo preparato con ingredienti di alta qualità finirebbe nella spazzatura.
In quasi dieci anni di collaborazione, sono state recuperate oltre 45 tonnellate di cibo, distribuite a studenti fuori sede, persone indigenti, lavoratori precari, pazienti di ospedali e case di cura. Tra i beneficiari principali figura l’Opera Cardinal Ferrari di Milano, oltre a iniziative locali come il Padiglione Cielo Stellato, dedicato all’accoglienza di donne in difficoltà .
Oltre al recupero degli alimenti, l’impegno del programma si è esteso anche a un’azione educativa contro lo spreco, collaborando con format paralleli come Junior Masterchef per sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza di un uso consapevole delle risorse alimentari.