Paolo Corsini, lo scivolone del giornalista scelto dal governo Meloni come direttore dei talk di approfondimento Rai. Aprendo Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, Corsini ha usato il termine “noi” riferendosi al partito di Giorgia Meloni. Si è definito un militante ed ha chiesto alla platea: “Come sta il nostro partito?”.
Paolo Corsini e l’attacco alla Schlein
Poi ha polemizzato con Elly Schlein, non è presente alla kermesse per scelta. “Hanno preferito occuparsi di come vestirsi e di che colori utilizzare, piuttosto che confrontarsi”. Corsini lo ha detto dal palco facendo riferimento alla storia della consulente d’immagine della segretaria del Pd.
Corsini ha esplicitamente dichiarato da che parte sta e le opposizioni, così come l’Ad della Rai Roberto Sergio e la presidente della Rai, Marinella Soldi, non ci stanno.
Le opposizioni hanno chiesto le dimissioni per incompatibilità col suo ruolo. Roberto Sergio ha chiesto una relazione alla Direzione del Personale ed ha chiesto anche di visionare il video dell’intervento. La presidente della Rai, Marinella Soldi, ha invece dichiarato: “Credo che un giornalista del servizio pubblico debba garantire un atteggiamento sempre equidistante, a prescindere dal contesto in cui opera. Agli operatori dell’informazione Rai è richiesto di esercitare la propria professione nel segno del pluralismo e dell’imparzialità, essenziali per aiutare il cittadini a formarsi un’opinione libera da pregiudizi, a massimo vantaggio della democrazia e del Paese”.
Il Pd e tutte le opposizioni chiedono le sue dimissioni e definiscono le sue parole inaccettabili.
Corsini: “Parole estrapolate dal contesto”
Corsini prova a scusarsi: «Quando si estrapolano parole dal contesto in cui sono state espresse, si corre sempre il rischio di prestarsi a facili critiche e strumentalizzazioni. Mi dispiace davvero che alcune mie frasi abbiano generato fraintendimenti”.