Lino Banfi, la pagina Facebook a lui dedicata e aperta dai suoi fan torna online. Meta, l’azienda che gestisce il social network, si è anche scusata ammettendo l’errore.
Nei giorni scorsi, l’attore aveva denunciato la rimozione del gruppo a lui dedicato sul noto social network. Sotto i riflettori del social creato da Mark Zuckerberg c’erano le espressioni tipiche dell’attore, riportate dai fan all’interno della community. Espressioni evidentemente reputate volgari dall’algoritmo.
La pagina in questione si chiama “Noi che amiamo Lino Banfi Official”: l’algoritmo di Facebook aveva trovato offensive le frasi e i video pubblicati, secondo la classica dicitura “contrari agli standard della community in materia di istigazione alla violenza, di incitamento all’odio o in contrasto al divieto di pubblicare scene di nudo”.
Per farla riaprire, Lino Banfi aveva mandato una lettera tra l’ironico e il serio al Corriere della Sera in cui scriveva: “Cosa ho fatto io a Mister Mark Zuckerberg e ai suoi algoritmi? Ci ho messo più di 60 anni per far parlare il mio linguaggio a tutti, mi chiamano Maestro, mi danno i premi alla carriera e questo mi spegne tutto! Ma come si permette ‘sto arcimiliardario maledetto che chi chezzo lo conosce? Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! CHEZZO! CHEPO DI CHEZZO! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo! PORCA PUTTÉNA pertre volte e, dulcis in fundo: MI SONO ROTTO LE PELLE. E adesso fatemi pure arrestare. Grazie per l’attenzione, Direttore, con i miei più cordiali saluti, suo Lino Banfi”.
Calogero Vignera è il creatore della pagina. Questo il suo commento, sempre al Corriere della Sera: “Il politicamente corretto ha rotto un po’ le ‘pelle’. Ma perché una battuta di Lino Banfi deve per forza offendere o discriminare qualcuno? […] Un algoritmo non è in grado di analizzare il contesto né di capire le sfumature e invece ha stabilito che Banfi, maestro della comicità, è un personaggio ‘cattivo’ e pericoloso”.