Un’oncologa ha preso le distanze dalla fiction di successo Rai “Doc, nelle tue mani”. Federica Grosso, responsabile della struttura Mesotelioma e tumori rari all’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, vicino a Casale Monferrato, in un’intervista a La Stampa, ha spiegato: “L’ho sempre amata, ma quest’anno dopo la seconda puntata, così spiazzante, ho smesso di guardarla. È stato allucinante sentire quelle cose, ho spento la tv. Non si può dire che di mesotelioma si guarisce”. Si tratta di un cancro raro, associato soprattutto all’esposizione all’amianto. La dottoressa ha riscontrato “molte inesattezze” riguardo il racconto di cure sperimentali, recidive e guarigioni e ha sentito il bisogno di esprimersi sul delicato tema.
L’Alessandrino, dove lavora la dottoressa Grosso, è una delle zone più colpite in Piemonte dai casi di cancro. Fino al 1986, a Casale Monferrato sorgeva l’Eternit, lo stabilimento produttivo d’amianto più importante d’Europa. Se da questo tipo di cancro non si guarisce, la ricerca ha fatto molti progressi, spiega l’oncologa “Oggi abbiamo un’arma in più per combattere la malattia, che è l’immunoterapia approvata dall’Aifa nel 2022 dopo l’ok dagli Usa nel 2020, ma è registrata solo per i casi più aggressivi, gli unici per cui viene rimborsata, pari al 25% del totale. Tutti gli altri casi possono solo fare la chemioterapia. E l’Italia è uno dei pochi Paesi nel mondo che ha limitato la rimborsabilità”.
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