Sanremo 2024 ha chiuso i battenti portandosi dietro emozioni, tanto spettacolo, musica e, ovviamente, tante polemiche (qui una analisi sull’effettivo valore del televoto). Vediamo i top e i flop della serata finale di Sanremo 2024.
Fiorello è un vero e proprio patrimonio nazionale, più unico che raro. Quando sale sul palco, il mondo intorno a lui si trasforma in meglio. Anche se talvolta può sorprendere con gag discutibili, come quella con Travolta sulle note del Ballo del qua-qua, questa sera ha saputo reinventarsi con un’energia e un effetto unici. Insieme all’amico Ama formano una coppia insuperabile, e non vediamo l’ora di vederli di nuovo sul palcoscenico, magari con uno spettacolo a due voci che non sia configurabile per durata come un sequestro di persona!
Ecco a voi Roberto Bolle, 48 anni di puro incanto. La sua performance del Bolero di Ravel è stata una meraviglia per gli occhi e per l’anima. La sua bellezza statuaria, frutto di anni di impegno e dedizione, ha portato grazia ed eleganza sul palco, confermandolo come una vera star internazionale.
Gigliola Cinquetti, a 76 anni, ha dimostrato di essere un’icona della musica italiana. Festeggiando i 60 anni dal suo trionfo con “Non ho l’età”, ha ancora tutta l’eleganza e la raffinatezza di sempre, confermandosi come una signora della canzone italiana.
Loredana Bertè ha vinto l’agognato Premio della Critica Mia Martini con il brano “Pazza”. La cantante di Bagnara Calabra ha coronato il suo sogno di ottenere il prestigioso riconoscimento attribuito dalla stampa specializzata e intitolato a sua sorella Mimì. Questo premio è sempre stato particolarmente ambito dalla cantante, e nel 1996 contribuì persino a rinominarlo includendo il nome della sorella, scomparsa l’anno precedente, attraverso una campagna serrata che coinvolse ogni responsabile, da Pippo Baudo a ogni assistente di funzionario. “Non sono abituata ai primi posti, la mia comfort zone è l’ultimo”, ha scherzato Loredana Bertè. “Vincere festival e Critica non si può? La mia dedica va comunque a mia sorella Mimì e a tutte le donne, alle quali è rivolto il mio brano, voletevi più bene”. “Pazza”, una canzone manifesto che rientra nel repertorio di Loredana, si distingue per essere un ritratto conciliante, dove rabbia e dolore si smussano, diventando frammenti di una vita a cui volere bene.
Nella sua prima volta a Sanremo come concorrente, Ghali è arrivato quarto. Una buona posizione, che però non è stata accompagnata da alcun premio. Occasione mancata, visto anche il testo della canzone, così profonda e impegnata, e la sua bravura nell’interpretarla. Sul palco, il suo alter ego alieno, Rich Ciolino, ha pronunciato un forte messaggio: “Stop al genocidio”. Peccato. È stato un vero peccato sprecare un’opportunità così importante.
Annalisa finisce tra i flop, ma non per la qualità della sua canzone “Sinceramente”, che sarà certamente un tormentone. Ciò che ci lascia perplessi è che, con una voce così potente e versatile, perché sceglie sempre la via delle canzonette? Non fraintendeteci, le sue canzoni sono carine e orecchiabili, ma sarebbe bello vederla esplorare territori musicali più audaci, perché sappiamo che ne ha la possibilità. Sentiamo come se ci privi di emozioni.
Il sistema di votazione non convince. La domanda è: se il voto di stampa e tv è in grado di ribaltare completamente il risultato del televoto, ma allora gli italiani che votano a fare, spendendo soldi? La disamina completa e le percentuali di voto li trovate qui.
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