Alla fine di quella che è una delle più seguite – e fra le più lunghe – edizioni del Festival di Sanremo di sempre, vince il super favorito Marco Mengoni. La classe delle sue esibizioni, la qualità cristallina del canto e la sua presenza scenica hanno convinto tutti.
A decidere il vincitore è stato il pubblico che ha potuto scegliere fra cinque cantanti tutti maschi che, considerate le classifiche provvisorie, hanno decretato il vero vincitore dell’edizione 2023.
Incoronato il vincitore, ecco quindi le pagelle di tutti i concorrenti, in ordine di esibizione con indicata la posizione in classifica.
LE PAGELLE DI BLITZ
Per tutta la durata del festival Elodie è stato un punto di riferimento. Cantante dalle indiscusse qualità vocali e interpretative, per fortuna, ha lasciato stare le polemiche di gossip e si è concentrata sulla sua interpretazione. La performance di ieri sera nei duetti l’ha mostrata nella veste che più le calza a pennello: quella dell’artista di caratura internazionale. Questa è la sua strada.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 9
Si vede che deve essere scemata la tensione, perché la loro ultima esibizione è un po’ approssimativa. Ridono e scherzano sul finale con Amadeus inscenando una mini gag, mentre avrebbero dovuto mettere quelle energie nell’esibizione che, ribadiamolo, non è stata irresistibile, come del resto non lo è la canzone.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 20
Cantante dalle ottime qualità vocali: controllo, carisma e qualità. In questa edizione il problema non è stato di certo lei ma la canzone in sé che non è riuscita a mettere in mostra di cosa sia davvero capace Mara Sattei. Anche il duetto con Noemi non ha brillato, lasciandoci un po’ interdetti. L’artista è giusta. Le serva anche la canzone giusta. Solo quella, il resto c’è già.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 19
Si conferma il voto che lo ha accompagnato fino a oggi. Questa sera meno protagonista di una fiction e più a fuoco con l’orchestrazione che il Maestro Gurian gli ha cucito addosso e ha permesso alla canzone di evitare l’effetto melassa. Già ieri era sesto, l’ultimo posto è stato scongiurato.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 5
Una delle canzoni più belle e particolari di questa edizione con due interpreti versatili e divertiti da quello che fanno. Questi sono gli ultimi applausi che ricevono ma li sentiremo tantissimo in radio. Ribadiamolo: la canzone è bella, i rimandi vintage nn stancano neanche dopo ripetuti ascolti. Ottimi!
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 10 ma vincono sia il premio della critica “Mia Martini” che quello della sala stampa “Lucio Dalla”.
Giorgia è e rimane la cantante di riferimento italiana di un genere pop elegante e virtuoso che però non indugia nel virtuosismo fine a se stesso. La canzone è una montagna russa vocale che un’altro artista avrebbe difficolta a domare ma lei, questa sera, la fa totalmente sua, lasciandosi alle spalle le imprecisioni che l0avevano fatta sbuffare. Non poteva concludere meglio.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 6
Cade sul finale, durante i ringraziamenti, il cantante che ringrazia solo a nome suo e non del gruppo. Una caduta di stile che non ci voleva. O sei un gruppo, e lo sei sempre e comunque oppure fai la carriera da solista, perché non è detto che il frontman sia necessariamente, sempre, la voce di tutti gli altri. Detto questo, il voto è pregiudicato da questo scivolone perché il pop proposto era comunque di livello.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 11
Sarà che è l’ultima sera ma il cantante poteva metterci un po’ più di grinta. Sempre musone e un po’ dimesso con qualche imprecisione vocale di troppo, soprattutto sulle note basse che proprio non sono le sue. Fugge via dal palco senza quasi una parola. Forse aveva fretta. Chi lo sa.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 4
Vestito rosso e guanto nero da film di Dario Argento. Le cose nn cambiano. La canzone è sbagliata e la produzione lo schiaccia dall’inizio alla fine. L’autotune e il riverbero sono troppo pesanti e il tutto è un mischione che sul ritornello fa diventare tutto incomprensibile. L’essere sceso in mezzo all’orchestra per rendere omaggio è stato un bel gesto e merita un +.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 2
È una caratteristica di Mengoni dare il massimo quando è la fine e, in questa edizione, non si smentisce. Rispetto alle precedenti esibizioni questa ha una marcia in più. Esibizione esemplare, perfetta, non una sbavatura. Talmente preciso da fare impressione. Che artista pazzesco e merita i due decimi in più rispetto alla precedente esibizione.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: VINCE IL FESTIVAL e si aggiudica anche il premio dell’orchestra “Giancarlo Bigazzi”
GENIO! La vera rivelazione di questa edizione del festival è lui. Non è da tutti limonarsi duro sul palco il marito di quella da cui, a fine esibizione, poi ricevi pure un mazzo di fiori. Sarà di questo che si parlerà domani, il resto è noia. È Rosa Chemical il vero vincitore del festival e le sue “marachelle fluide” perpetrate nell’ultima serata sono già un caso mediatico.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 8
Vestiti in modo psichedelico, I Cugini di Campagna che in questa edizione hanno ricordato a tutti perché sono così tanti gli anni che li hanno visti alla ribalta delle scene. La canzone nn aveva alcuna chance di vittoria e, onestamente, neanche loro. Non perché gli manchi qualcosa ma perché, come le loro capigliature, forse, sarebbe ora di un restyling. A un certo punto, lo hanno fatto persino i Kiss…
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 21
Sfido chiunque, in una situazione complessa come quella del Fstival di Sanremo a esibirsi con delle liriche così tirate e essere comprensibile a ogni singola parola. L’autotune di Madame, quando se ne libererà, sarà la sua libertà. Perché questa artista merita di realizzarsi appieno. Liberasi come con il pianto finale sulla spalla di Amadeus che è sgorgato spontaneo e sincero. Emozioni.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 7
La si vede dagli occhi che questa cantante è tutto tranne che fragile. Ha un carattere bello tosto. la canzone e la vocalità lo sono meno. È giovane ma sembra già accontentarsi di quello che ha. Anche in questa ultima performance conferma tutti i limiti dimostrato nelle precedenti performance. C’è da lavorare, tanto. Il pippolotto woke finale, con promozione del suo numero per votare poteva evitarselo. Il meno è per questo.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 14
La canzone perfetta per l’adverting. E la useranno e faranno bene, perché è perfetta per quel media. Forse lo è meno per il Festival di Sanremo. Lui è un ragazzo elegante e con uno standing da artista raffinato. Quando dismetterà i panni del ragazzotto pop con qualche problemino di vibrato nella voce, allora sarà lì che partirà davvero la sua carriera. Nota a margine: nell’esibizione della top five eseguirà la canzone “orfano” dei bambini del coro che, giustamente, sono stati mandati a dormire vista l’ora tarda. La loro mancanza si sente e Mr. Rain ci prova a cambiare coreografia ma, alla fine, si ritrova seduto, solo, sugli scalini un po’ in imbarazzo… forse non ci credeva nemmeno lui di arrivare cosi alto in classifica.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA:
Sarà la stanchezza e il calo di adrenalina, ma stasera le due ex-ragazze hanno fatto un’esibizione non all’altezza delle precedenti. Cali di voce un po’ tremendi e un la mestizia da fine manifestazione. Si riprendono sul finale, forse proprio perché, arrivata finalmente la chiusura, possono tirare un sospiro di sollievo. Il loro ritorno non è passato inosservato.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 17
Era così carina e si è tramutata nella sua sorella androgina-disturbata. La canzone può essere intesa con un grido d’aiuto per scacciare chissà quale male. Perché la Levante che conoscevamo, quella ironica, spigliata, è scomparsa. Ma, forse, l’artista ci sta trollando tutti parlando di una cosa bella come il sesso ma in modo così “strano”.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 23
Costretto a usare un acronimo per non essere in nessun modo assimilato al celeberrimo padre, il cantante cerca subito la sua strada e noi la intravvediamo con lui. Non è ancora quella perfetta ma la strada è quella giusta. Arriverà a un punto dove non avrà più bisogno di nascondere con delle lettere le sue origini e allora sarà lì che vedremo il suo giusto valore.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 15
Arrivata sul palco dell’Ariston in versione musical Cats, la cantante dimostra, ancora una volta, di essere la parte vocale forte del duo. Il futuro marito – lo hanno annunciato ufficialmente a fine performance – a voce è a una distanza siderale da lei. Detto questo la canzone rimane graziosa e loro due insieme funzionano. Forse non abbastanza.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 13 ma vincono il premio “Bardotti” per il miglior testo.
Arriva una certa ora e l’autotune diventa insopportabile ma Olly sa utilizzarlo come uno strumento aggiuntivo e rende l’esperienza meno fastidiosa. Altra canzone che sentiremo presto, almeno il ritornello, in qualche pubblicità di telefonia. Per il resto, non aveva una chance una a questo festival. Il più è per la grinta contagiosa.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 24
Continua in questa ultima serata il viaggio nel ricordo e negli errori del passato che ha visto protagonisti i due ex-ragazzi. Uno delle reunion che, per gli amanti del genere, è una bella notizia. Poteva essere un ritorno insieme più gioioso ma loro hanno scelto di perdonarsi e perdonare in questo modo. Ed è un bel modo di farlo, in rima.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 16
Gli va riconosciuto un fatto: fra tutti i giovani è l’unico a non aver fatto un uso smodato dell’autotune. Ed è un sollievo per ascolto. Purtroppo la canzone, pur essendo graziosa, assomiglia a tante altre e, come diverse altre presenti a questa edizione del Festival di Sanremo non aveva neanche una chance di vincere. Il resto è ormai un’esperienza da mettere nel cassetto guardando avanti.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 26
Dismessa la canottiera bianca, questa sera, almeno per il finale, il look scelto è quello delle grandi occasioni. Lo sono meno la voce e l’interpretazione che, rispetto alle altre sere, è sottotono. Le note basse non sono la sua tazza di the. Il crescendo che precede il ritornello è nello stesso tempo il punto forte della canzone ma anche il grande tallone di Achille dell’artista. Troppo pinguino tattico, poco Leo.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 19
Il giorno in cui Gianmaria avrà a disposizione un paroliere e un produttore che convinceranno l’artista a mettere da parte il monotematico concetto di outsider sine die, sarà la svolta alla carriera di quello che è un cantante che può dare davvero tanto. Oggi canta sempre la stessa cosa e, purtroppo, le parole sono sempre le stesse.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 22
In questa ultima performance, Anna Oxa decide di uccidere la sua bellezza senza tempo, mortificando i suoi capelli con un’acconciatura da DASPO per l’hair stylist che si è reso complice di questo crimine tricotico. La canzone, sicuramente la più esoterica dell’edizione è un po’, appunto, criptica e meriterebbe di essere esaminata nel dettaglio. Ma è difficile se davanti a te si para una delle tre streghe di Macbeth in trasferta a Sanremo.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 25
Dopo l’esibizione di ieri che l’ha vista poco più che una spalla che faceva gorgheggi accanto a Salmo (che stasera ha riciclato l’esibizione sulla Costa Smeralda), stasera la voce della cantante non è più la stessa, come se si fosse rotto qualcosa. Ed è un peccato perché le qualità ci sono… anche se ancora da limare. Anche per lei, messaggio di uguaglianza e amore di qualsiasi genere.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: PENULTIMA 27
Questa è un’esibizione dove è bello vedere che l’emozione vince sull’interpretazione. Normalmente sarebbe il contrario ma la storia di Grignani ci porta a essergli vicino e a empatizzare con lui. Vederlo così disarmato e messo a nudo è una gioia che va condivisa. È stato il festival della sua rinascita ed è rinato. Tanto basta… e chi se ne frega se la voce ha avuto più che un’incertezza. Schietto e diretto. Così ci piace.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: 12
Il cero votivo con la sua immagine sopra forse è un po’ troppo ma, come dice in diretta Amadeus “Ognuno ha la sua”. La vera causa persa, sicuramente, è il taglio di capelli che vorrebbe essere trasgressivo ma risulta solo ingombrante. Sì, perché uno si distrae a guardarlo pensando alle gesta di Adso da Melk insieme a Guglielmo da Baskerville e si perde l’esibizione. Il cero votivo v in regalo ad Amadeus che non si sa dove lo potrà posizionare a casa.
POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA: ULTIMO 28
Qui si concludono le pagelle. Ci rivediamo alla prossima edizione. Buona musica!
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