Infelice, l’aggettivo è giusto. Se una battuta, si spera, o piuttosto un lapsus è questione di coscienza o confessionale. Fatto sta che nel salotto televisivo di Antonella Clerici lo chef del momento, Sergio Barzetti, veterano della trasmissione, l’ha sparata grossa.
Mentre si cucina e si è con una donna meglio sempre avere un bicchiere di fianco, “e poi vai a fare una cosa importante: stordisci la preda”. Ah ecco, olè, “E’ sempre mezzogiorno”.
Deve essere impegnato 24 ore su 24 ai fornelli Barzetti, non sembra sintonizzatissimo con lo spirito dei tempi. Il pubblico in studio ha riso, che ci vuoi fare. la conduttrice no, l’ha capito subito che lo chef tra una ricetta e una padella la frittata l’aveva fatta davvero, per restare alle frasi fatte.
E infatti, “battuta choc” si affrettano a stigmatizzare social e media, il che appare quantomeno esagerato. Soprattutto per la successiva magnifica reiterazione diciamo così del reato verbale, nella classica spiegazione che invece di sopire aggrava la situazione.
Il Barzetti diletta il pubblico, per giustificare la battutaccia segnalatagli dalla Clerici, col ricordo del primo incontro con l’amata moglie, Laura Campagna.
“Quando pasturavo Laura, eravamo a un corso di cucina. L’ho vista subito tra le tante. Cavoli ragazzi, non sono tutte così giovani le mie allieve di solito. Ne ho vista una giovane e via. Cercavo di inseguirla, dandole da bere per stordirla ma non sapevo che era astemia”.
Si sorvoli per carità culinaria sul lumacone con qualche autorità che tampina le giovani allieve. E poi aridanghete con questa storia di “stordirla”, è un vizio, una vocazione.
Ma quel “pasturare”, più degno del marchese De Sade che dell’Artusi, usato metaforicamente, si fa per dire, al posto di “corteggiare”?
Una scorsa alla Treccani online è istruttiva a proposito dei nessi e bias emotivi coinvolti, è più rivelatrice di una seduta psicanalitica a 120 euro l’ora. Siamo nelle caverne dell’abigeato sentimentale, altro che educazione alle relazioni affettive.
Come primo significato di “pasturare” troviamo “condurre e custodire gli animali alla pastura, farli pascolare”. Nella pesca è impiegato per dire dar da mangiare ai pesci. Lo usa in senso figurato Dante nel senso di fornire nutrimento spirituale.
In ogni caso da buoi e pecore, dal gregge insomma non si scappa. I versi di Vincenzo Monti: “Quando spunta il mattin, fuor del covile / Chiama la greggia e a pasturar la mena” (“la mena” nel senso “la conduce”).
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