Quella di Totò è una figura artistica e culturale che non ha bisogno di presentazioni. Attore, comico, poeta, sceneggiatore e drammaturgo, Antonio De Curtis è stata per molto tempo la maschera comica d’Italia e senza dubbio il comico italiano per eccellenza, unico sotto molti punti di vista. Scopriamo la carriera, la biografia e la vita privata di Totò.
Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, è nato a Napoli il 15 febbraio del 1898. Nasce nel rione Sanità di Napoli dalla relazione tra Anna Clemente e Giuseppe De Curtis. Data la clandestinità della relazione, inizialmente il padre non lo riconobbe.
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Il giovane Antonio mostrò fin da piccolo una spiccata vocazione artistica, che gli impediva però di impegnarsi nello studio. Dopo le elementari frequentò il collegio Cimino, periodo nel quale venne involontariamente colpito da un maestro con un pugno. Questo incidente portò il naso e il mento a una caratteristica conformazione che segnò per sempre il suo personaggio. Dato lo scarso rendimento scolastico, abbandonò gli studi per coltivare il suo talento artistico, iniziando a frequentare i teatrini periferici.
Il comico morì il 15 aprile del 1967 nella sua casa in Via dei Monti Parioli a causa di un infarto all’età di 69 anni. Le sue ultime parole furono: “Ricordatevi che sono cattolico apostolico romano”.
L’attore ebbe una relazione breve e tormentata con la cantante e soubrette Liliana Castagnola. Dopo molti episodi di gelosia e momenti di profonda depressione, la donna si suicidò ingerendo un intero tubetto di sonniferi. Questa relazione, così come il terribile epilogo, segnarono per sempre la vita dell’attore. Ebbe poi una relazione con Diana Bandini Rogliani, che portò alla nascita della sua prima figlia, Liliana, nel 1933, e al loro matrimonio l’anno successivo.
Nel 1952 l’attore fu stregato alla giovanissima Franca Faldini. Le mandò dei fiori e un biglietto: “Guardandola sulla copertina di “Oggi” mi sono sentito sbottare in cuore la primavera”. I due, dopo un mese di frequentazione, annunciarono il loro fidanzamento. Nel 1954 i due ebbero un figlio, Massenzio, che morì poche ore dopo il parto. La coppia rimase unita fino alla morte dell’attore, nonostante una convivenza difficile e la differenza di età tra i due di 33 anni.
Dopo una broncopolmonite virale, nel 1957, l’attore iniziò ad avvertire i primi sintomi dell’imminente malattia alla vista. Gli fu poi diagnosticata una corioretinite emorragica all’occhio destro che lo portò a uno stato si semi-cecità.
Riassumere in poche righe una carriera straordinaria e prolifica come quella del “principe della risata” sarebbe impossibile. L’attore, nel corso di oltre 50 anni di carriera, ha ottenuto un grande successo a teatro, al cinema (interpretando numerosi personaggi differenti in oltre 90 film) e in televisione. Da Guardie e ladri a I soliti ignoti, da I tartassi a Uccellacci e Uccellini, fino all’iconico Totò, Peppino e la… malafemmina: Totò ha segnato un’epoca artistica del nostro Paese, con la sua comicità e il suo stile assolutamente unici e inconfondibili.
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