African Gigolò, a Le Iene la “prostituzione mascherata” (video)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2013 - 10:30| Aggiornato il 16 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Le Iene hanno spedito un’inviata in un locale milanese per comprendere il meccanismo che spinge signore attempate a scovare stimoli in giovanotti.

Nadia Toffa si è mascherata arrivando a dimostrare un bel po’ di anni in più e ha raggiunto uno di quei locali in cui si va a pesca di giovani ragazzi. Ecco cosa ha scoperto l’inviata de Le Iene, nel servizio andato in onda ieri sera, 17 febbraio, su Italia 1.

Nel locale la musica è alta e in pista ci sono le signore mature che si scatenano e mentre l’inviata è all’interno circondata dai maschietti, all’esterno una sua amica scambia due chiacchiere con delle frequentatrici abituali e una racconta: “Si viene qui per cuccare. Mi piace per una sera diventare una donna desiderabile”. Un’altra aggiunge: “Vengo qui per uno scopo ben preciso, voglio conoscere un uomo che mi attragga fisicamente e basta e che mi farà passare il resto della nottata come dico io”.

All’atto pratico cosa succede? “Mi lascio corteggiare e gli offro da bere”. In pratica la donna mette mano al portafoglio ed è così che si sviluppa la via crucis della conquista.

E poi? “Si esce e si va in hotel, è tutto molto naturale”.  Alcune volutamente preferiscono i ragazzi giovani anche se “chiedono i soldi perché magari non ne hanno” e così si passa dal cocktail offerto alla rata dell’affitto. Non si accontentano mica della mancia, i ragazzi hanno studiato la situazione e sanno come fare: “Vogliono venire a vivere con te, così poi li mantieni”.

Gli African Gigolò non cercano un pagamento temporaneo a prestazione, sperano più in una sorta di vitalizio che li faccia vivere al sicuro in cambio di sesso perché hanno capito che “alle donne italiane piace godere”.

Torna in auge il mito del “Big Bamboo” e non serve più raggiungere paesi esotici, basta andare in certi locali e ci sono ragazzi bellissimi pronti a mostrare gli esami del sangue che tengono in tasca per rassicurare le loro prede. In realtà, in questo scambio, il limite tra preda e cacciatore è molto difficile da delineare.

A fine serata, tutte le donne escono dal locale accompagnate e anche l’inviata ha il suo da portare in albergo: “Dopo noi, gli italiani non possono fare più niente” e il gigolò prosegue con la sua preoccupazione in materia di appagamento sessuale delle donne italiane perché tocca a loro questo duro mestiere. “Le donne bianche cercano uomini per fare sesso, due o tre volte a settimane”, insomma, i gigolò sanno benissimo cosa succede in quei locali e come avvengono determinate dinamiche.

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