Alluvione Messina: “Nè risposte, nè solidarietà”. La denuncia di un lettore del Corriere

Giampilieri è stato uno dei paesi più colpiti dall’alluvione che il primo ottobre ha causato più di 30 morti nel messinese. Da allora è passato quasi un mese: un tempo sufficiente per far scivolare via dai giornali l’accaduto. E un tempo sufficiente, almeno in teoria, per iniziare la ricostruzione e tentare di far luce sulle responsabilità.

Solo che nulla di tutto questo sembra ancora essere accaduto, almeno secondo quanto denuncia Biagio D’Angelo, un cittadino originario del paese.

Così l’uomo ha preso carta e penna per scrivere e raccontare al Corriere della Sera tutto il disagio. Un malessere che nasce dalla facilità con cui l’alluvione di Messina è stata “rimossa” dall’attenzione degli italiani e una sofferenza che deriva dal sentirsi «vittime di di serie B». Oltre alla lettera, D’Angelo ha inviato al quotidiano anche le foto che testimoniano come, almeno a Giampilieri, la ricostruzione sia ancora una speranza molto vaga.

«Solo due cose non sono piovute- scrive con amarezza l’autore della lettera – La prima, a distanza di quasi un mese, sono le risposte. La seconda, curiosamente, sono gli sms di solidarietà. Come per altre tragedie analoghe è stato attivato un numero (il 48580) dove chi voleva poteva mandare un sms del valore di un euro. Ma questo numero fantasma, di cui nessuno dei grandi media ha parlato, è stato disattivato già da diversi giorni. Come a confermare l’amara constatazione che la tragedia di Messina è stata frettolosamente catalogata come un affare di negligente e colpevole abusivismo».

E il messinese, come mostrano le foto inviato dall’autore della lettera, è ancora fango e macerie.

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