Antonio Razzi inventa operatore d’assistenza sessuale: prostitute con albo, Inps

Antonio Razzi inventa "operatore d'assistenza sessuale": albo, partita Iva, Inps
Antonio Razzi (Foto Lapresse)

ROMA – Prostituzione, Antonio Razzi inventa “l’operatore di assistenza sessuale”: prostitute con un albo professionale, partita Iva, Inps, Inail… Il senatore di Forza Italia rilancia così il disegno di legge della senatrice del Pd Maria Spilabotte, ma cambia nome.

Nel ddl del senatore abruzzese, alla ribalta delle cronache anche per aver paragonato la Corea del Nord alla Svizzera, c’è l’istituzione di un albo professionale per i lavoratori del sesso, studi o box esclusivi (come in Svizzera), tassazione Iva e obbligo del preservativo. Quasi la stessa proposta della senatrice Spilabotte.

Nella sua proposta, probabilmente ispirata alla sua permanenza decennale in Svizzera, c’è quasi tutto: l’albo professionale, l’esercizio dell’attività come ditta individuale o società di persone o società cooperativa, uno studio “professionale” con certificato igienico-sanitario dei locali, l’iscrizione all’Inps e all’Inail, la possibilità di reclamizzare la propria attività sulla stampa, in tv e in radio, con spot in onda, però, solo tra le 23 e le 6 del mattino.

Il discorso vale non solo per le prostitute, ma per tutti i lavoratori del sesso, come ha sottolineato lo stesso Razzi nella relazione sul lavoro di Oas, aperto a uomini, donne e transessuali: 

“Dopo oltre 50 anni dall’entrata in vigore della Legge Merlin (la legge che ha decretato lo stop alle case chiuse), è arrivato il momento di introdurre anche nell’ordinamento italiano una norma che elimini lo sfruttamento della prostituzione e la riduzione in schiavitù di donne, uomini e minori da parte di organizzazioni criminali italiane e soprattutto straniere e tuteli la salute pubblica di tutti i cittadini italiani”.

Nel suo ddl Razzi prevede anche cosa fare nel caso si rompa il preservativo, obbligatorio:

“L’eventuale danneggiamento del profilattico dovrà essere denunciata entro il primo giorno feriale successivo all’evento, con indicazione delle generalità del cliente”.

 

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