Narcisi moderni: quando l’autoscatto hard diventa arte tra lingerie, nudo e sesso orale

Tra chi la considera la nuova frontiera del linguaggio amoroso e chi la liquida a patologico esibizionismo, probabilmente pochi avrebbero immaginato che la moda di scambiarsi foto sexy attraverso il telefonino sarebbe potuta diventare una forma d’arte. Ci ha pensato invece un giovane pittore napoletano di 32 anni, Salvatore Melillo, che da oggi espone a Milano 48 tele dipinte a olio in bianco e nero ispirate alla pratica del sexting.

Tra mutandine in pizzo a forma di cuore, primi piani di seni, pose esibizionistiche e persino qualche istantanea hard di fellatio, la mostra di Melillo è una galleria della deformazione tecnologica degli amanti del XXI secolo, tra sesso cibernetico e voyeurismo digitale. Tutti i dipinti sono tratti da materiale autentico: gli scatti via mms di innamorati che, raccogliendo un appello lanciato su internet e social network, hanno deciso di prestare alla trasposizione artistica le loro corrispondenze più intime e piccanti.

La mostra stessa, strada facendo, si alimenterà attraverso il gioco interattivo “Il tuo sexting”, con nuove istantanee di visitatori e di semplici curiosi che tra qualche settimana potrebbero trovare i loro ritratti a luci rosse tra i dipinti in esposizione e decidere magari di acquistarli. ”Il sexting è un gioco ma anche un modo tra amanti per parlare di amore – ha spiegato Melillo – non ci voglio vedere niente di perverso: viviamo in una società fortemente erotizzata che mostrare se stessi è un modo per chiedere attenzione all’altro, un modo per costruire a distanza una dimensione di sogno a due”.

Alcuni dipinti, per il loro contenuto così esplicito da non lasciare nulla all’immaginazione, si presterebbero per la verità alla critica del facile ammiccamento alla pornografia. Ma è lo stesso Melillo a negare ogni intento di questo tipo. ”La mia è e resta una ricerca sul nudo – ha precisato – e se il contenuto è senza dubbio erotico non c’è però nulla dell’esibizionismo della pornografia. Non a caso ho voluto utilizzare il filtro del bianco nero”.

Insomma, per Melillo, quella nell’universo del sexting è soltanto l’esplorazione dell’ultimo avamposto del lessico amoroso, a dispetto delle discettazioni dei sociologi e degli strali, già ampiamente preventivati, dei moralisti. ”Lo scorso secolo si raccontava l’amore attraverso le cartoline delle bellezze anni 30 o le foto delle amanti strette al petto dei soldati – ha concluso – oggi lo si fa con il sexting. E domani?”.

Le opere di Melillo resteranno in esposizione fino al 20 novembre in via D’Orsenigo, a Milano, nella galleria di Famiglia Margini, un collettivo indipendente e anticonformista da cinque anni attivo nell’arte contemporanea. Con i Margini hanno collaborato in passato firme come Max Papeschi e Giuseppe Mastromatteo, e il battesimo della loro galleria milanese, nel gennaio 2006, è stato tenuto dal premio Nobel Dario Fo con una sua mostra di dipinti e litografie.

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