ROMA – Alcune delle ragazze interrogate a Roma nell’ambito dell’inchiesta sulle baby squillo hanno raccontato che il fotografo Furio Fusco le invitava a spogliarsi integralmente nel suo studio: “Spogliati, senza slip è meglio. Altrimenti che nudo artistico è?“, una delle frasi riportate da Adelaide Pierucci sul Messaggero.
La Pierucci racconta parte degli interrogatori:
«Ci diceva che in quel modo era più facile accedere nel mondo dello spettacolo» hanno raccontato le tre aspiranti veline «E quindi ci siamo sottoposte a quegli scatti hard, anche se con imbarazzo…». In scaletta ci sono altre tredici vittime da ascoltare. Tra loro anche chi ha subìto abusi sessuali. Era stata la procura a chiedere e ottenere l’incidente probatorio davanti al gip per cristallizzare l’impianto accusatorio.
Tra i convocati anche un diciottenne, aspirante attore. «Vorrei far recapitare dei provini a Rocco Siffredi» avrebbe chiesto il ragazzino al fotografo, che a quel punto lo ha istigato a fare foto porno.
Quindi la Pierucci ricorda perché Fusco è stato arrestato:
Il fotografo era stato arrestato a luglio con l’accusa di prostituzione minorile. Un paio di mesi dopo aveva ricevuto in carcere una seconda misura cautelare con l’accusa di violenza sessuale commessa su minorenni. Per Fusco, secondo il sostituto procuratore Cristiana Macchiusi e il procuratore aggiunto Maria Monteleone, le foto in odore di pedofilia sarebbero stato il trampolino per arrivare a compiere gli abusi sessuali, utilizzando attrezzi erotici da lui ribattezzati «giocattoli».
Illudendo le adolescenti, per lo più tra i i 14 e i 17 anni, su un possibile successo (vantava contatti anche con colleghi americani e prometteva viaggi a Dubai) il fotografo col pallino del sesso le spronava a spogliarsi, a farsi depilare le zone erogene e a subire giochi erotici anche con oggetti casalinghi.