La Battersea Power Station è in vendita: fu la copertina di Animals dei Pink Floyd

La copertina di Animals dei Pink Floyd

LONDRA  – Una delle icone più belle, ma anche più decrepite dello skyline di Londra, la Battersea Power Station immortalata in una celebre copertina di un album dei Pink Floyd, torna in vendita a marzo tra un acceso dibattito su cosa fare delle sue gigantesche e fatiscenti strutture.

L’asta, con un prezzo stimato tra i 300 e i 400 milioni di sterline, non è la prima negli ultimi anni e arriva dopo che l’accordo con l’ultimo potenziale compratore, l’immobiliare irlandese Treasury Holding, è andato in fumo. Stavolta potrebbero esserci acquirenti dal Medio Oriente, Asia Orientale, Russia. Roman Abramovich, il proprietario del Chelsea, vorrebbe ricavarci uno stadio. Ma non è facile capire cosa fare del colossale edificio abbandonato, il più grande in mattoni in tutta Europa.

La centrale, costruita negli anni Trenta in stile Art Decò sulla riva sud del Tamigi, e le quattro enormi ciminiere bianche agli angoli, sono infatti inclusi nella lista dei monumenti di speciale interesse architettonico che non possono essere toccati, se non dopo una odissea pluriennale di permessi da parte delle autorità. Nel 1988, nell’ambito di un progetto di sviluppo, fu rimossa la storica turbina e fu fatto attraverso il tetto, demolito e mai sostituito, ufficialmente per mancanza di fondi, cosa che da oltre vent’anni lascia esposto l’interno dell’edificio, le sue fondamenta e la sua struttura portante in ferro alle intemperie e al degrado. Tuttavia alla vigilia dell’ asta, architetti e costruttori si sono sbizzarriti.

C’è chi vuole farne una nuova Tate Modern o un nuovo Lingotto ma anche chi vorrebbe radere al suolo l’iconica struttura che ha smesso di funzionare come centrale nel 1983: sarebbe l’ideale per costruire al suo posto appartamenti di lusso sui 15 ettari del sito senza l’ingombro dell’edificio che blocca la vista sul Tamigi. Battersea è offerta in vendita dal Lloyds Banking Group e National Asset Management Agency, la ”bad bank” che raccoglie gli asset tossici del crack bancario irlandese. Secondo calcoli della agenzia di consulenza immobiliare EC Harris, il sito di Battersea varrebbe 500 milioni di sterline in più se l’intero complesso con le sue quattro ciminiere bianche, quelle dove volava il maiale dei Pink Floyd sulla copertina dell’album del 1977 ”Animals”, venisse rasa al suolo.

EC Harris ha calcolato che dopo la demolizione un costruttore potrebbe ricavare dal sito 1.200 appartamenti e venderli per 470 milioni di sterline. La demolizione totale risparmierebbe costi di restauro per altro mezzo miliardo di sterline, più o meno l’equivalente delle spese di abbattimento e di costruzione degli appartamenti combinati. Un problema: Battersea può essere demolita solo se chi se la compra riesce a convincere le autorità a revocare lo stato di monumento di particolare interesse architettonico che accumuna la centrale a circa migliaia altri edifici del Regno Unito.

In realtà Battersea non è un complesso in stadio ”terminale”: la centrale, che da quasi 80 anni è parte integrante dello skylkine londinese, è tuttora sede di mostre d’arte ed eventi teatrali. E c’è chi ha proposto di restaurarla e adibirla a inizative culturali a tempo pieno: secondo Keith Garner, del Battersea Power Station Community Group, ”come tanti altri edifici industriali negli ultimi vent’anni Battersea potrebbe rinascere a vita nuova” con tre esempi saltano agli occhi: la Tate Modern a Londra, i Dean Clough Mills di Halifax, il Molino Stucky di Venezia e il Lingotto di Torino.

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