Beatrice Borromeo e il sesso a 14 anni. Un ragazzo: “Se vai male ti screditano”

"Se vai male a letto ti rovinano con un sms"
“Se vai male a letto ti rovinano con un sms”

MILANO – “Se vai male a letto, ti rovinano con un sms“. Mattia, 15 anni, ancora vergine racconta così il sesso tra gli adolescenti alla penna di Beatrice Borromeo, sul Fatto Quotidiano. E’ lui il protagonista della seconda puntata dell’inchiesta “Sex and teens dedicata alle abitudini sessuali dei quattordicenni, sempre più spericolati e spregiudicati.

Dopo il punto di vista delle ragazze, Borromeo ha raccolto la testimonianza di un lui. Ha scelto un bravo ragazzo, che beve poco, non fuma e votato all’amore sincero. Non gli interessa “una che mi salta addosso e mi ribalta” e il sesso sballato e senza sentimenti. Mattia è ancora disgustato dalla festa di capodanno a Milano, a casa di amici, quando la sua ex ubriaca andava gridando “Chi vuole un pompino?”, per poi unirsi ad un’orgia al piano di sopra.

Le regole per il successo sono piuttosto desolanti:

“Sappiamo tutti come funziona: se vuoi che le ragazze ci provino devi essere un truzzetto”. Che Mattia, sorseggiando un succo di pera (“il caffè non mi piace”) descrive così: pantaloni a vita molto bassa, coi boxer che s’intravedono. Capello corto, o testa rasata. Cappellino da rapper. Atteggiamento arrogante. “Se sei così – che poi è tutto quello che io odio – allora la tipa ce l’hai a disposizione. Ci fai quel che vuoi”. Ma anche i truzzetti, quando c’è da scegliere una fidanzata, sono perplessi: “Alla fine (e gli amici annuiscono, ndr) cerchiamo tutti una persona affidabile. Non una che cambia idea ogni settimana, che ti fa le corna, che non ha nessun autocontrollo e va a letto con altri quattro tizi. Non c’è niente di sexy in questo. Quelle come la mia ex infatti le odiamo tutti perché sono davvero eccessive”

Non c’è solo l’affanno ingiustificato di doversi sentire al passo con i coetanei, a volte è proprio ansia da prestazione:

Avere a che fare con ragazze così aggressive è una costante fonte d’ansia. Per vari motivi: “Intanto non sappiamo bene cosa dobbiamo fare. Metti che ci andiamo a letto e va male: diventamolto imbarazzante”. Soprattutto perché, conferma Mattia, “non fai a tempo a uscire dalla stanza che lei sta già messaggiando con le sue amiche per mandare un resoconto completo di tutto quello che abbiamo appena fatto. Descrivono ogni dettaglio e poi ti danno il voto, dicono se sei stato bravo o no. È davvero una sfida avere a che fare con queste cose”. È più sicuro, spiega, sperimentare con chi conosci bene: “Se l’hai appena incontrata va a spifferare tutto, ma proprio tutto, di sicuro. Il ragazzo che non riesce, o non viene, o non è particolarmente dotato vive poi nel terrore”.

Gestione cookie