ROMA – Berlusconi, atti sessuali con Ruby. Ci sono le prove. Sono le motivazioni con cui il tribunale di Milano, in primo grado, ha condannato Silvio Berlusconi a 7 anni per la vicenda Ruby. Condanna inflitta perché “ci sono le prove” di atti sessuali a pagamento. Berlusconi, secondo i giudici, faceva sesso con Ruby e la pagava sapendo che lei era minorenne. Pagamenti da 3mila euro cash, con occasionale aggiunta di gioielli.
I giudici vanno oltre e descrivono Berlusconi come “regista del bunga bunga”. E Ruby come un ingranaggio di un “collaudato sistema prostitutivo”, quello di Arcore. Funzionava così: Berlusconi dopo le danze sceglieva una ragazza con cui passare il resto della notte. E per i giudici la minorenne Ruby è stata scelta almeno due volte.
Non solo, sempre secondo i giudici Berlusconi corrompeva i testimoni. E ha una “capacità a delinquere (…) consistita nell’attività sistematica di inquinamento probatorio a partire dal 6 ottobre 2010 attuata anche corrispondendo” a Ruby “e ad alcune testimoni ingenti somme di denaro”.
Quanto alla concussione, il Tribunale ha ritenuto sproporzionato il rapporto “tra l’intensità e la costrizione, proveniente dalla seconda carica istituzionale dello Stato, rispetto allo scopo avuto di mira, nel caso di specie il rilascio di una prostituta di 17 anni”.