Brunei, lapidazione adulteri e yacht “tette” per il sultano

ROMA – Brunei, il sultano impone la lapidazione per gli adulteri. Suo fratello, intanto, si ingrossa l’harem e gira il mondo con il suo superyacht “Tits”, ovvero “tette”. Con tanto di navi di appoggio che si chiamano capezzolo 1 e capezzolo 2.

Flagellazione, amputazione degli arti ai ladri e morte per lapidazione agli adulteri. Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei che conta su un patrimonio personale di 20 miliardi di dollari, ha ordinato l’introduzione delle rigide regole della Sharia, il codice penale islamico, anche per i cittadini cristiani in un decreto approvato il 1° maggio.

Regole ferree che sono “un atto di fede e gratitudine nei confronti di Allah”, mentre il fratello del sultano, Jefri Bolkia, amplia il suo harem e gira sul suo superyacht chiamato “Tits“, letteralmente “tette“, con due navi di appoggio chiamate “Capezzolo 1” e “Capezzolo 2”. Guido Santevecchi scrive sul Corriere della Sera:

“Oggi Hassanal Bolkiah ha 67 anni e con l’età, dicono i politologi, sta diventando sempre più religioso. Forse si prepara all’aldilà. Il sultano, secondo i sondaggi, gode dell’appoggio di quel 70 per cento della popolazione del Brunei che è formato da musulmani di rito sunnita. Il resto è composto da un 15 per cento di cinesi e da una minoranza cattolica e anglicana. La legge coranica si applicherà anche a loro e i vescovi locali già temono di dover sospendere i battesimi per non incorrere nei rigori del codice”.

“Queste leggi sono un aiuto di Dio”, dice il sultano del Brunei fortemente contestato dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, ma la Sharia entra in vigore:

“Il codice legato alla Sharia sarà introdotto in tre fasi. Nella prima subiranno ammende e pene detentive coloro che saranno trovati colpevoli di condotta indecente, metteranno al mondo figli al di fuori del matrimonio o non frequenteranno la moschea il venerdì. Nella seconda fase, a fine anno, i condannati per furti e rapine saranno frustati pubblicamente o avranno le mani tagliate. L’anno prossimo la fase finale: lapidazione a morte per adulterio e sodomia”.

Per protestare contro l’introduzione della Sharia le mobilitazioni sono molte, in primis quella guidata dall’attore inglese Stephen Fry e dall’americana Ellen DeGeneres:

“«Dobbiamo mandare al sultano un chiaro messaggio: cominciamo boicottando la sua catena di alberghi a cinque stelle Dorchester Collection», ha scritto su Twitter Fry, che si rivolge ai suoi 6,7 milioni di followers. Si è unito il designer di scarpe americano Brian Atwood, che ha incitato l’industria della moda a disertare gli alberghi Dorchester di Londra, Parigi e Milano durante le settimane delle sfilate. La catena comprende tra gli altri il Bel-Air di Los Angeles, il Dorchester di Londra, l’Athenée a Parigi, il Principe di Savoia a Milano. I dipendenti degli alberghi hanno diffuso un comunicato: «Noi con le questioni religiose e politiche non c’entriamo»”.

tits
Il superyacht Tits

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