Chat erotica e sesso in auto con un 13enne, maestra d’asilo di Roma nei guai

ROMA – Prima si era invaghita di un ragazzino conosciuto sul web, poi lo aveva coinvolto in giochi sessuali davanti alla webcam. Lei, un’educatrice scolastica in un asilo, ha trent’anni. Lui solo tredici. Una storia partita dal sesso virtuale ma che è poi finita con un vero rapporto consumato in un parcheggio, in macchina, in pieno giorno, a dispetto dell’età.

La vicenda, scoperta per caso dalla madre del ragazzo, è finita in procura, dove la presunta pedofila, B.D., dipendente in un asilo nido, è stata rinviata a giudizio per atti sessuali con un minorenne e per detenzione di materiale pedopornografico. Il caso denunciato ai carabinieri di Tor Bella Monaca nell’inverno del 2011 era finito sulla scrivania del pm Maria Bice Barborini. La denuncia della madre era dettagliatissima.

“Mio figlio ha 13 anni e frequenta il secondo anno della scuola media – aveva spiegato la madre terrorizzata – Abbiamo un buon rapporto e spesso si confida con me. A giugno mi ha raccontato di aver avuto contatti su Facebook insieme ad altri amichetti con una donna di circa trent’anni, dedita a rapporti completi con minorenni. Poi ho saputo che la donna era arrivata a spogliarsi e a masturbarsi davanti alla webcam mentre loro ridevano e giocherellavano”. La donna comincia a controllare il pc del figlio e soprattutto il telefonino, dove legge messaggi per accordarsi per appuntamenti, fino a quel momento saltati: “Ti verrò a prendere in un altro momento, ora non posso”, oppure “Ci vediamo un altro giorno”.

Racconta quindi il Messaggero:

Arriva l’appuntamento chiave, per una mattinata di ottobre: «Ci vediamo alle 11 davanti alla chiesa, a Tor Bella Monaca». L’allarme è ormai scattato. E la mamma del tredicenne si spazientisce: «Dimmi che stai combinando. Chi è questa donna che ti assilla?». Il ragazzino spiega: «E’ una educatrice scolastica. Finora ci siamo visti sul web. Solo una volta ci siamo incontrati davanti alla chiesa di via Grotta Celoni, io ho marinato la scuola, poi lei mi ha portato con la sua auto nel parcheggio Atac di Grotta Celoni, dove abbiamo fatto sesso». Nella denuncia si parla di rapporti orali e completi. «Ho un po’ paura che qualcuno ci veda», avrebbe detto la donna. E poi: «Non ti preoccupare, se si avvicina qualcuno gli dico che ti sto violentando».

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