ROMA – Meno dieci giorni alle elezioni europee, il Fatto Quotidiano prepara i prossimi eurodeputati con “una breve guida ai piaceri dell’austera sede del parlamento di Strasburgo”.
“Che succede, dentro e fuori dalle mura parlamentari, dal lunedì al giovedì dei giorni di sessione a Strasburgo? Come lo vivono i deputati e il loro seguito?” Ecco il reportage firmato da Andrea Valdambrini:
“A essere sinceri il tempo libero nei giorni di sessione non è tantissimo: dal lunedì al mercoledì c’è dibattito fino alle 23”, fa notare Vincent, che per anni ha lavorato per una grande agenzia stampa tedesca, con grande esperienza dei giorni di plenaria. Lo incontriamo a inizio serata a Les Aviateurs, pub a due passi dalla cattedrale, nel cuore della Grand Ile – la parte più centrale di Strasburgo. “Questo è il punto di ritrovo soprattutto di assistenti parlamentari e stagisti”, ci dice. È aperto dall’ora di cena, ambiente soft con musica bassa. “Ma volendo si può stare fino quasi all’alba a ballare”. Vengono anche deputati? “Può succedere: in fondo si sa che questo è il posto per fare nuove conoscenze”. Tutti in albergo, nei giorni di sessione: trovare una stanza è difficile e costa. E tutti al ristorante dopo la giornata parlamentare, a godersi i piaceri della cucina e del vino d’Alsazia. A esempio, vicino alla grande Place Kleber c’è Au Crocodile, uno dei ristoranti più cari – menu intorno ai 100 euro senza bevande – e luogo di ritrovo storico dei federalisti europei.
POI C’È IL CAPITOLO dopo-cena, ovviamente per chi ce la fa e non è troppo spaventato dalla chiamata al voto la mattina dopo. Ci racconta un altro veterano delle trasferte parlamentari: “Nessuno si è mai apertamente lamentato della mancanza di vere e proprie case di appuntamenti in città. Moltissimi anni fa, però, uno degli autisti del Parlamento mi disse che gli era capitato di dover accompagnare alti ufficiali dell’Unione oltre il confine. Andando oltre il confine, si trovavano anche bar con ragazze in topless”. D’altronde dall’altra parte del Reno c’è la tedesca Kehl. Ed è provato che le prostitute di strada trasmigrano in massa dalla parte tedesca a quella francese – che distano dieci minuti in macchina – proprio nei giorni di sessione. Nel 2008 l’eurodeputata liberale Silvana Koch-Mehrin accusò addirittura i colleghidi frequentare le lucciole nei giorni di sessione mettendo poi il “servizio” in nota spese del Parlamento. Ma c’è anche un’alternativa: “In 45 minuti di macchina sei a Baden Baden, con spa, massaggi e l’eventuale dopo-massaggio” con cui rilassarsi dopo i lavori dell’aula. In Germania, oltretutto, la prostituzione è legale, mentre la Francia ha da poco adottato una legge restrittiva. E poi a Strasburgo ci sono diversi night club, molto affollati soprattutto nei giorni di plenaria, come Les Seven a Rue des Tonneliers. L’eurodeputato inglese Nigel Farage, leader dello Uk Independence Party, ha raccontato come un ex candidato alle presidenziali francesi (che ha smentito essere Sarkozy) lo avrebbe portato in uno strip club. Il politico non ha rivelato il nome del locale, ma accanto alla città vecchia ce ne sono almeno due: l ’ H 2 O, noto per la lap dance, e Le chat noir, vero e proprio strip club. Pochi isolati lo dividono dal quartiere dove hanno sede le istituzioni internazionali e il Parlamento. Difficile pensare che sia solo un caso.