ROMA – Hanno tra i 12 e i 15 anni e si sfidano a colpi di foto su Instagram per capire chi è la più “bella” o “sexy“. La Repubblica racconta la storia delle “nuove Lolite” e la sfida che corre online tra la preoccupazione dei genitori. Alla macchina fotografica si concede tutto: bronci, sorrisi e smorfie, pur di essere la più “votata” sul web. Veri e propri concorsi di bellezza condotti sui social network, dove chiunque può votare e guardare le nuove Lolite.
Le adolescenti americane non resistono a questa “nuova social mania”, spiega Repubblica che riporta cronache e timori dal Washington Post. Le ragazzine mettono le proprie foto su Instagram e vengono votate dagli utenti. Nessun giudizio è escluso: dalla più bella alla più brutta si riceve un voto e dopo 5 bocciature una X rossa indica che la ragazzina è fuori dal concorso.
La parola chiave per aderire al concorso è “beautycontest” e se si cerca il tag di messaggi ne escono fuori 9mila, ma con ricerche affini di messaggi se ne trovano oltre 30mila.
Rachel Simmons, scrittrice che studia i comportamenti degli adolescenti, spiega:
“Sta succedendo qualcosa di veramente pericoloso per le nostre ragazze. Come spesso accade con il Web e i social in particolare è iniziato tutto quasi per scherzo, ma ora il fenomeno è dilagato”.
Il concorso social è così iniziato su Instagram, ma si è diffuso anche tra gli altri social network su app per gli smartphone come SnapChat:
“La modalità è più o meno la stessa: si crea un account, con un hashtag che ammicca a bellezza e dintorni, e poi si invitano le ragazze a postare le loro immagini. Quando iniziano ad esserci centinaia di foto parte la votazione con una montagna di commenti ad invadere la Rete”.
La misura di Facebook, che di recente ha acquistato Instagram, è stata quella di limitare l’accesso ai minori di 13 anni. Un divieto non difficile da aggirare: basta inserire una data di nascita differente che nessuno verificherà. I numeri del fenomeno riportati da Repubblica sono preoccupanti:
“Il 95% dei giovani statunitensi tra i 12 e i 17 anni è online, il 47% ha uno smartphone e lo usa prevalentemente per stare su Internet e le ragazzine (il 34% contro il 24% dei maschi) sono le padrone assolute della connessione. Ma il gioco può diventare pericoloso e le autorità, polizia compresa, hanno aumentato la sorveglianza su siti e social: «Molte di loro si riprendono con le maglie della loro scuola, lasciano nel messaggio i loro dati privati come l’indirizzo e il numero di cellulare. Non si rendono conto di esporsi a molti rischi», dicono allarmati gli investigatori che indagano sui crimini online”.
I genitori non riescono ad arginare il problema, né tantomeno le leggi che non reggono il passo della rete internet:
“Una settimana fa, nella zona di Washington, è scattato un allarme per la diffusione su Twitter di immagini a sfondo sessuale di ragazzine. È stata aperta un’inchiesta, che è ancora in corso: «Postare immagini di adolescenti nude è un reato, ma non lo capiscano né le ragazze né i loro amici che pensano sia una cosa buffa da fare. Invece commettono un reato, oltre che mettersi in pericolo», dice il procuratore che segue il caso”.
Gli adulti si preoccupano, le ragazzine affatto, spiega la Simmon:
“Per loro, soprattutto per quelle che frequentano le medie, è un gioco entusiasmante, sono le più sensibili a questo tipo di interazione. Accumulare amici e commenti su Instagram è come misurare in diretta il grado di accettazione nel gruppo. Per questo ogni cosa qui viene amplificata, portata all’eccesso: bisogna attirare l’attenzione e farlo subito, bisogna essere le più belle e battere le altre della scuola”.
E se rimI genitori devono scendere sul campo di battaglia tecnologico, come ha fatto una blogger di Philadelphia. Scoperto che la figlia di 10 anni aveva partecipato ad uno di questi concorsi virtuali di bellezza, ha prima provato a parlarle ma subito ha realizzato che la bambina non si rendeva conto della gravità della situazione. Allora la mamma si è scritta su una mano “Beauty is Skin Deep”, la bellezza è effimera ed ha postato la foto in Rete. Immediatamente è diventata un’immagine virale, scambiata da migliaia di persone: probabilmente genitori preoccupati a caccia di un nuovo canale per riuscire finalmente a parlare con i propri figli.