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Corea del Nord, il dolore della popolazione per la morte di Kim Jong Il

di Lorenzo Briotti |19 Dicembre 2011 16:38

PYONGYAND (COREA DEL NORD) – Il leader nordcoreano Kim Jong Il, noto per il pugno di ferro e le sue ambizioni nucleari, è morto a Pyongyang all’età di 69 anni. Nell’annuncio dato in una trasmissione speciale, la tv di Stato della Corea del Nord ha fatto sapere che è morto per un arresto cardiaco il 17 dicembre sul treno e che il decesso sarebbe dovuto a “grande stress a livello fisico e mentale”.

L’erede designato al potere è il terzogenito Kim Jong Un, che il ‘caro leader’ ha mostrato alla nazione già l’anno scorso indicandolo come successore. Tuttavia si teme che la morte di Kim possa portare a un’instabilità nell’area e a lotte dietro le quinte. Non appena si è diffusa la notizia, la Corea del Sud ha messo immediatamente l’esercito in alto stato d’allerta e il presidente Lee Myung-bak ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale.

USA: IMPEGNATI A STABILITA’-  I timori di una destabilizzazione dell’area emergono anche dall’immediato commento della Casa Bianca.”Restiamo impegnati per la stabilità della penisola coreana e per la libertà e la sicurezza dei nostri alleati”, ha fatto sapere Washington, comunicando che il presidente Barack Obama sta monitorando le notizie relative alla morte del leader e gli Usa sono in contatto con Corea del Sud e Giappone.

LUTTO NAZIONALE – I funerali si terranno il 28 dicembre e il corpo del leader verrà poi riposto nel memoriale Kumsusan a Pyongyang. La Corea del Nord osserverà inoltre un periodo di lutto nazionale fino al 29 dicembre.

CONDIZIONI DI SALUTE – Nonostante nel 2008 si pensa che avesse subìto un ictus, nelle foto e nelle immagini dei recenti viaggi in Cina e Russia oltre che nel resto del Paese ampiamente documentati dai media locali Kim appariva relativamente vigoroso. Pare inoltre che il leader nordcoreano, noto per la sua passione per sigari, cognac e per essere un buongustaio, soffrisse di diabete e di cardiopatia. Che stesse male si sapeva comunque da tempo e il Paese, impoverito e con un forte culto della personalità per la famiglia al potere, si preparava da mesi alla successione visto che nel settembre del 2010 era stato lo stesso ‘caro leader’ a presentare il suo terzo figlio Kim Jong Un, poco più che 20enne, indicandolo come successore.

NUCLEARE ED ESERCITO – Il ‘caro leader’ , questo il nome con cui viene chiamato in patria, ha imposto a lungo la sua linea di armamento nucleare e l’esercito nordcoreano ha ripetutamente minacciato Seul, alimentando più volte i timori della riapertura del conflitto sulla penisola. Fedele alla politica dell’esercito prima d’ogni altra cosa inaugurata dal padre, Kim Jong Il ha investito le scarse risorse finanziarie del Paese nelle forze armate mettendo in piedi il quinto esercito più grande al mondo ma riducendo alla fame la popolazione. La costruzione dell’arsenale nucleare nordcoreano è culminata nell’ottobre del 2006 con il primo test di esplosione nucleare, seguito da un secondo nel 2009 che ha portato all’imposizione di sanzioni dall’Onu.

CHI È KIM JONG IL – Nato secondo la leggenda nordcoreana sul monte Paektu nel 1942 portando in cielo due arcobaleni e una nuova stella, Kim Jong Il aveva ereditato il potere nel 1994 alla morte del padre Kim Il Sung, primo leader nordcoreano dal 1948. In base ai registri sovietici, invece, Kim sarebbe nato in Siberia e un anno dopo, nel 1941. Il padre combattè per anni per l’indipendenza dal Giappone da una base in Russia, prima di tornare in Corea nel 1945 a seguito della sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale. Salì al potere nel 1948 con una penisola divisa fra il nord amministrato dai sovietici e il sud dagli Stati Uniti. Nel 1950, sotto la guida di Kim Il Sung, Pyongyang invase il sud causando una guerra lunga tre anni e tecnicamente non ancora finita in cui morirono milioni di civili.

Intanto,a Pyongyang dopo aver saputo la notizia della morte di Kin Jong II, si è riversata per le strade in lacrime (foto Ap/LaPresse):

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