(Foto LaPresse)
FIRENZE – “Mi ha fatta spogliare, poi mi ha legato col nastro adesivo e mi ha stuprata con un bastone e aveva delle tenaglie”. Martina, una delle donne aggredite tra Prato e Firenze con le stesse modalità di Andrea Cristina Zamfir, racconta i momenti di terrore vissuti un anno fa e le violenze. L’uomo che l’ha aggredita potrebbe essere il killer di Andrea Cristina e l’identikit è noto: tra i 50 e 60 anni, tarchiato, pochi capelli e italiano.
Martina, questo il nome della prostituta romena, racconta al Giornale:
“«È successo pure a me. Era italiano, alto, fra i 50 e i 60 anni, grasso, con pochi capelli. No, non ricordo tatuaggi o segni particolari. Però era notte, non c’era luce»”.
L’uomo la fece salire sull’auto chiara, continua a raccontare:
“«Non mi chiese prestazioni particolari- racconta- Mi disse che mi avrebbe portato a Firenze. Invece, a un certo punto svoltò, e si diresse verso Prato»”.
Il luogo non è il cavalcavia di via Ugnano, dove Andrea Cristina è stata trovata morta, ma comunque in una zona di campagna:
“«No, però era un campo – ricorda – una zona di campagna. Fino a quel momento era stato tranquillo. Appena sceso di macchina diventò una bestia. Io scappai, ma lui mi rincorse e mi raggiunse. A quel punto gli dissi: “Faccio quello che vuoi tu”. E lui: “Voglio vederti nuda”». Martina si spogliò. «Nel portabagagli aveva un legno, dei cavi elettrici, il nastro adesivo – continua – Mi legò a un palo, con le braccia incrociate davanti al viso, in piedi. Poi si avvicinò da dietro, prese quel legno e…». Non finì lì. «A un certo punto continua – prese come delle tenaglie. Me le avvicinò al petto. Ero terrorizzata. Ebbi uno scatto, gli tirai un calcio proprio lì. Per fortuna si fermò. Risalì in auto. Andò via, lasciandomi legata. Portò via i miei vestiti, la mia borsa, i soldi, il cellulare, tutto quello che avevo»”.
La donna riuscì a liberarsi dopo due ore e chiese aiuto ad una casa lì vicino.