Cromosoma Y si atrofizza: se il sesso maschile rischia estinzione…

Cromosoma Y si atrofizza: se il sesso maschile rischia estinzione...
Cromosoma Y si atrofizza: se il sesso maschile rischia estinzione…

ROMA – Il cromosoma Y, quello che determina il sesso maschile, potrebbe essere a rischio estinzione. Il cromosoma del sesso “forte“, secondo alcuni studi pubblicati sulla rivista Nature, si sta atrofizzando. Ma dall’atrofia, avvertono gli studi, si potrebbe passare alla progressiva scomparsa  e con essa l’estinzione del sesso maschile, almeno in termini genetici.

L’evoluzione dei cromosomi è stata fotografata da Jenny Graves, 73 anni, specialista australiana in genetica evolutiva, scrive Ettore Bianchi su Italia Oggi:

“i geni della X hanno giocato un ruolo importante nell’evoluzione veloce della specie umana. Dal canto suo, l’Y umano è diventato un cromosoma pateticamente piccolo: esso ha perduto la maggior parte dei suoi geni, tranne quello (Sry) che determina il sesso maschile. Si degrada rapidamente e potrebbe essere del tutto scomparso tra qualche milione di anni, con conseguenze difficilmente immaginabili per la nostra specie”.

La comparsa del gene nella storia dell’evoluzione umana risale a 300 milioni di anni fa e deriva dalla mutazione del gene Sox3, spiega Bianchi,

“che a poco a poco determinò una serie di mutazioni sul cosiddetto proto-Y, l’antenato dell’attuale cromosoma maschile. Si sono conservate quelle favorevoli al maschio. Inizialmente l’Y umano ospitava circa 1.500 geni, mentre ora soltanto qualche decina. Il 97% dei geni originari è andato perduto. A questo ritmo, ipotizza Graves, il cromosoma Y non esisterà più fra 5 milioni di anni”.

L’evoluzione genetica della talpa transcaucasica, un piccolo roditore, sembra avvalorare la tesi di Graves;:

“tutti i maschi di questa specie hanno perso il cromosoma Y. Come le femmine, essi possiedono soltanto quello X. Ciò non impedisce ai maschi di essere tali, fertili e perfettamente in salute, di continuare a scavare sottoterra. Per loro il mutamento non ha rappresentato una catastrofe”.

David Page, direttore del Whitehead Institute del Mit di Boston, non è d’accordo con le teorie della Graves e ritiene che l’evoluzione del cromosoma Y si sia bloccata 25 milioni di anni fa:

“Esso non avrebbe perduto per strada che un solo gene nell’intero periodo, e neppure uno da un milione di anni a questa parte. All’inizio della sua storia, argomenta Page, Y era in caduta libera: i suoi geni si perdevano a una velocità incredibilmente elevata. Ma il cromosoma si è presto risvegliato e, da allora, si difende bene. Non è vero, conclude lo scienziato, che esso potrebbe scomparire”.

Se le scuole di pensiero sono discordanti, l’ironica rassicurazione per gli uomini arriva dalla genetista Graves, conclude Bianchi:

“pur essendo la novità triste per tutti gli uomini, la buona notizia è che una moltitudine di piccoli roditori, le talpe caucasiche, vivono molto bene senza cromosoma Y e senza il gene tipicamente maschile”.

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