Eur a luci rosse, Ignazio Marino scivola due volte: su privacy e legge Merlin

Eur a luci rosse, Ignazio Marino scivola due volte: su privacy e legge Merlin
Eur a luci rosse, Ignazio Marino scivola due volte: su privacy e legge Merlin (foto LaPresse)

ROMA – Zone a luci rosse dove si può e il resto della città a tolleranza zero. Con tanto di multe recapitate a casa dei clienti che si ostinino a incontrare prostitute fuori dall’area consentita, quella dell’Eur. Ignazio Marino immagina una Roma così: tollerante e moderna da una parte e a tolleranza zero dall’altra. Il sindaco però scivola due volte sulla legge. Scivola una prima volta perché la prostituzione finché è in vigore la legge Merlin resta una attività più o meno tollerata ma non nei modi in cui la pensa il sindaco. E scivola una seconda volta, sulla tolleranza zero. Dice Marino che vorrebbe far recapitare a casa la sanzione con 500 euro con tanto di causale visibile. Vuole l’effetto “bomba”: la moglie che ritira la raccomandata e legge della multa al marito perché è stato con una prostituta. Solo che non si può fare, per evidenti questioni di privacy. E il garante lo ha già detto con largo anticipo.

Antonello Soro, presidente dell’autorità sulla privacy, ne ha parlato con Giovanna Vitale per Repubblica

“A normativa vigente la notifica delle sanzioni, anche quelle amministrative, deve avvenire con modalità tali da garantire la riservatezza del destinatario, non deve rendere evidente la violazione commessa », spiega il presidente Antonello Soro. «Si tratta di una norma a carattere generale, che vale quindi per tutte le sanzioni. Per cui, se Marino volesse sancire un unico caso di evidenza della violazione, deve ottenere una norma specifica».

E poi un affondo durissimo su Marino, accusato di avere una “visione medievale”. Ancora Soro:

«Una gogna che a mio parere si ispira — e non aggiungo altro perché non rientra nelle mie competenze — più a un’esigenza di natura morale che a ragioni di reale prevenzione». È durissimo, il Garante: «La gogna appartiene a una visione un po’ medievale del contrasto di un fenomeno anche criminale».

Stroncatura, sulla questione strade a luci rosse, anche dal Prefetto Giovanni Pecoraro. Ancora Repubblica:

«Tutta questa storia è una boutade», si è sfogato Pecoraro, «non ci sono riferimenti normativi, anzi una legge c’è: si chiama Merlin. Fare ciò che vorrebbe Marino senza un intervento del governo o del Parlamento è reato: è favoreggiamento della prostituzione»

Di fronte a tanti no, spiega sul Messaggero Simone Canettieri, Marino ci starebbe ripensando, o meglio, starebbe iniziando ad andarci coi piedi di piombo su una storia che rischia di trasformarsi in un boomerang:

Ma la «cautela» del sindaco sulla proposta di creare all’Eur – così come annunciato dal presidente del IX municipio Andrea Santoro – tre strade a luci rosse ora c’è, dopo il botto iniziale. Anche perché il rischio ”emulazione” negli altri quartieri senza un progetto coordinato potrebbe creare solo caos e altri chili di polemiche. A leggere bene le dichiarazioni di ieri il sindaco ha cambiato il punto di osservazione: ha parlato di «tolleranza zero per la prostituzione nei parchi pubblici dove ci sono le famiglie che vengono prima di tutto».
Ribaltando il concetto si potrebbero creare zone franche? «Io non posso fare altro – ha sottolineato Marino – che immaginare situazioni che facciano da deterrente. Non sono un legislatore nazionale»

 

 

 

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