PRIMA INTERCETTAZIONE – Lei è A., la 42enne rumena tanto ambita. Lui è un alto funzionario tutt’ora in servizio.
A.: …tutto che tremava, mi ha strappato le calze, siamo andati lì nella stanza dei… delle conferenze… (omissis)
Amico: Perché?
A.: E praticamente c’ha un altro bambino (ridono) (omissis) mentre mi ha (omissis) è entrata la donna delle pulizie (omissis). Ma questa qua è caduta tutta l’acqua per terra, (omissis), era tutto partito lì, dico guarda se sta arrivando l’ascensore, non c’è nessuno a quest’ora e questo scemo ha lasciato la porta lì aperta, capito?
Amico: eh
A.: E’ entrata la donna delle pulizie lì (omissis).
SECONDA INTERCETTAZIONE – Gli inquirenti sospettano che durante gli incontri sessuali si faccia uso di cocaina o comunque di sostanze illecite. Ecco un’intercettazione tra la escort A. e il gioielliere.
A.: Senti mi porti due noci stasera? (le parole “due noci” vengono pronunciate in tono più accentuato)
Gioielliere: Due noci?
A.: mm
Gioielliere: eh vo a comprartele perché se aspetto quell’altro chiude
A.: No si eh
Gioielliere: Come no? — dopo una pausa di silenzio prosegue — ah va bene!
A.: Hai capito?
Gioielliere: si si ti porto anche le noccioline allora
A.: due noci
Gioielliere: Vai vai ho bell’e capito
A.: di quelle grosse
Gioielliere: si, si va bene amore
A.: e poi quell’altro lo pagherò. Va beh, senti tanto ci si vede stasera
Gioielliere: ciao amore
A.: ciao
Stesso sospetto quando un indagato, raccontando un incontro a tre con un amico e una prostituta, dice che era «tutto apparecchiato».
TERZA INTERCETTAZIONE – A., hanno accertato gli inquirenti, viveva in una casa di proprietà di una cooperativa sociale, dove in passato avrebbe anche prestato servizio. Tuttavia ha difficoltà a trovare un lavoro che non sia quello di escort. Questa condizione potrebbe spingerla a lasciare Firenze. Si sfoga con un amico.
A.: Ho fatto delle telefonate ancora, poi ho visto questa persona della casa, da qua. Perché come sono sotto affitto qua, no eh.. ho parlato anche con lui ho detto: avvisami per favore, almeno un mese prima. Poi lui che era uno che pensavo… lui c’ha agganci importanti, ma… mi ha detto che non può, non può e basta. Ma nessuno che butta la mano per me.