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Fortuna Loffredo, bimba abusata giù da balcone. Palazzo orrori: è seconda volta

di Daniela Lauria |15 Ottobre 2014 18:50

La piccola Fortuna Loffredo

NAPOLI – La piccola Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni precipitata giù dal balcone lo scorso 24 giugno a Caivano, in provincia di Napoli, fu violentata e forse, proprio per questa ragione, uccisa. Non era la prima volta: un anno fa una tragedia simile si verificò in quello stesso palazzo. A morire, in un’altra misteriosa caduta fu il piccolo Antonio Giglio di 3 anni e amico di giochi di Fortuna. Per questo, la procura di Napoli non indaga più per caduta accidentale, ma per omicidio volontario e violenza sessuale aggravata dall’età della piccola vittima.

I pm indagano alla luce di quanto emerso dall’autopsia della bambina, i cui esiti sono anticipati dal quotidiano Il Mattino. L’esame ha evidenziato le violenze sessuali subite dalla piccola in un arco temporale che va da due settimane e fino a due mesi prima del giorno della sua morte.

Ma dubbi e sospetti erano sorti da subito, per una serie di circostanze anomale. Come il mancato ritrovamento, sul corpo della piccola, della scarpina destra.

“Si tratta di un caso molto strano, nel quale tante cose non tornano. Chi sa, deve parlare. Davanti a Dio e agli uomini”,

disse il parroco Maurizio Patriciello celebrando i funerali della bambina. Altro elemento che focalizzò l’attenzione degli investigatori sulla pista dell’omicidio fu il fatto che dallo stesso edificio, nel “Parco Verde” di Caivano, era morto, sempre apparentemente per una caduta accidentale, il piccolo Antonio Giglio, che Fortuna conosceva.

Il sospetto terribile è che un palazzo degli orrori si nasconda a “Parco Verde”, quartiere di case popolari costruito a Caivano negli anni Ottanta, per ospitare i terremotati dell’Irpinia. Fu proprio la mamma di Fortuna, ospite della trasmissione di Rete4 Quarto Grado, a confermare il sospetto che le violenze fossero subite dalla bambina da qualche tempo, raccontando di come la figlia si lamentava di bruciori nelle parti intime. Ne parlò con la pediatra che le prescrisse dei detergenti. Non poteva immaginare che le lamentele di sua figlia potessero nascondere una verità così atroce.

Il 24 giugno, giorno della sua morte, la piccola Fortuna era andata a giocare proprio a casa della sorellina di Antonio, il bimbo deceduto un anno prima.

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