Gabriele Paolini: “Non era prostituzione, mai orge con minori”

Gabriele Paolini
Gabriele Paolini

ROMA – Un rapporto d’affetto e non basato sullo scambio di soldi. Un rapporto consenziente, con tanto di presentazioni in famiglia. Mai orge con minori. E’ quello che descrive Gabriele Paolini dal carcere dove è rinchiuso con l’accusa di induzione alla prostituzione. La sua versione dei fatti farebbe cadere ogni accusa: “Sapevo che era minorenne, il rapporto era consenziente. Mai mercimonio, solo un profondo affetto”. Ma i magistrati non sembrano disposti a credere alla versione sostenuta dal disturbatore tv durante l’interrogatorio di garanzia. Non solo perchè dalle foto e dai video sequestrati ci sono altri due ragazzi, ma anche perché secondo l’indagine il giro di ragazzini sarebbe più ampio.

Il giudice, confermando l’arresto, ha definito Paolini ‘abile e freddo’ con i minori immortalati nei video, nell’insistente “tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione”. Ma Paolini, che dell’informazione ha fatto il suo terreno di gioco, rende noto attraverso i suoi legali che lui e uno dei minori “sono andati anche insieme alla piscina del Circolo ufficiali dell’esercito e con i miei genitori abbiamo giocato a carte e preso il the”.

Quanto all’altro minorenne, il 39enne ha riferito di averlo incontrato per caso per strada. “Mi ha chiesto un autografo – sostiene Paolini – da lì è nata una amicizia”. Proprio lui, spiegano i difensori, gli avrebbe presentato il presunto ‘fidanzato’ ed anche l’altro minore, uno studente romeno. Gli avvocati intanto annunciano che ricorreranno al tribunale del Riesame. I penalisti Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller contestano l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma. Secondo i penalisti, infatti, Paolini “non ha mai pagato i due minorenni per avere rapporti sessuali. Quella del tassametro (citata nell’ordinanza ndr) è solo una battuta. Comunque con quest’ultimo non ha mai avuto alcun momento di intimità, ma solo con il suo fidanzato”.

Secondo i difensori “quei video erano per uso personale e non sono mai stati messi in commercio, né vi era tale intenzione. In un filmato c’è anche una reciproca dichiarazione d’amore”. Per gli inquirenti, comunque, l’indagine non si ferma e punta a chiarire se a subire abusi sessuali siano stati anche altri minori. In questo ambito elementi preziosi alle indagini potrebbero arrivare dall’analisi del pc e dei supporti digitali sequestrati a Paolini che, secondo quanto accertato, usava filmare e registrare tutte le comunicazioni che aveva anche con estranei. Una gran massa di dati dai quali gli inquirenti potrebbero individuare volti e nomi di altre vittime degli abusi.

Paolini chiarisce che non ha “mai preso parte a orge con minori, i video erano solo per uso personale. Per spirito narcisistico ho sempre amato documentare la mia vita per poi vedere e condividere le immagini con i miei amici”. A conclusione dell’interrogatorio l’avvocato Kornmuller ha chiesto al gip di revocare la misura cautelare in carcere e di concedere a Paolini gli arresti domiciliari, anche alla luce del fatto che la famiglia si è detta disponibile ad ospitarlo in casa. Il pm ha espresso parere negativo; il gip si è riservato di decidere.

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