Gessica Notaro sfregiata con l’acido: “Nessuna frustrazione attenuta la gravità. Giustizia è fatta”

Gessica Notaro sfregiata con l'acido: "Nessuna frustrazione attenuta la gravità. Giustizia è fatta"
Gessica Notaro sfregiata con l’acido: “Nessuna frustrazione attenuta la gravità. Giustizia è fatta”

BOLOGNA – “‘Nessuna frustrazione attenua la gravità’. Giustizia è stata fatta. Solamente una parola.. GRAZIE”: con queste parole su Facebook Gessica Notaro ha plaudito alle motivazioni della sentenza di appello che ha condannato a 15 anni, cinque mesi e 20 giorni il suo ex fidanzato, Edson Tavares, che il 10 gennaio 2017 la sfregiò aggredendola con l’acido.

La showgirl riminese ha citato una frase della sentenza e ha accompagnato il post con due sue foto di mesi fa, poco dopo l’aggressione, che la ritraggono senza bende, con il volto sfigurato.

Nelle motivazioni i giudici della Corte d’appello di Bologna hanno sottolineato che nessuna attenuante può essere concessa per un gesto come quello compiuto da Edson Tavares, 31 anni, di Capo Verde. Per i giudici l’aggressione fu la “plastica rappresentazione di una meditata, ferma volontà di punire per sempre la vittima privandola non solo della sua speciale bellezza, ma della sua stessa identità, così da cancellarla agli occhi di chiunque, non potendola ‘possedere’ egli stesso”.

Proprio la Corte bolognese, finita di recente nella bufera per aver concesso le attenuanti generiche in un processo per femminicidio, con la discussa espressione di ‘tempesta emotiva’ determinata dalla gelosia contenuta nelle motivazioni, mette in chiaro che nel caso di Tavares “nessuna frustrazione amorosa, per quanto dolorosa, può contribuire a attenuare la gravità della condotta”. Questa, infatti, appare “sostenuta da lucida preordinazione di mezzi e di modi, non si presta a inscriversi in un contesto emotivo sopraffattorio della razionalità”.

Non si possono fare sconti, dunque, all’aggressore di Gessica, se non quelli conseguenti alla riunione dei due procedimenti per lesioni gravissime provocate dall’acido e per stalking e altri reati. Nel provvedimento si descrive, infatti, un’escalation di atti persecutori: incursioni improvvise e frequenti sul luogo di lavoro di Gessica, minacce proferite verso i suoi colleghi, le percosse e le lesioni ai suoi amici e conoscenti hanno, secondo i giudici “rivestito caratteri di concreta pericolosità”, dall’aprile 2016 fino alla sera del 10 gennaio 2017, quando l’attese sotto casa e la sfregiò.

Sull’episodio, e sulla valutazione dell’attendibilità di Gessica nel raccontarlo, si giocava buona parte della tesi difensiva dell’imputato. Ma secondo i giudici il racconto della vittima è logico, coerente e dettagliato, mentre Tavares non ha mai fornito la sua versione sul punto. In più, tra i tanti indizi a suo carico, viene sottolineata l’assenza di alibi e la presenza, su vestiti e scarpe, di tracce dell’acido. Il difensore di Tavares, avvocato Riccardo Luzi, ha annunciato il ricorso in Cassazione. (Fonti: Ansa, Facebook)

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