ROMA – Servizio Pubblico torna, “torna e accusa” (cit. Il Giornale) con un’intervista esclusiva a Michelle Bonev e con il consueto editoriale di Marco Travaglio. Interviste e editoriali che il Giornale definisce “il solito fango, gossip e porno insinuazioni”.
C’è, soprattutto, Michelle Bonev, “per la sinistra era una donnaccia immonda quando per manina (come avrebbe detto Bettino Craxi) del ministro Sandro Bondi veniva premiata per il suo film al Festival di Venezia, ma ora è un’autorevole testimone”.
Ieri che raccontava – scrive Valeria Braghieri – di essere stata «a corte» (ma forse senza tutte le prebende), ieri che accusava Silvio Berlusconi di essersela portata a letto perché lei voleva «solo produrre una fiction» e lui «allora poteva tutto», ieri che spiattellava di quella «raccomandazione che sì, c’è stata, ma poi è arrivato il massacro», ieri che, senza contraddittorio, definiva Francesca Pascale una «lesbica», alla quale «sono sempre piaciute le donne. Ha avuto una relazione con la sua insegnante, e perfino con me» una che «è molto gelosa delle ragazza intorno a Silvio, perché dice che sono tutte poco di buono», «una fidanzata autoritaria e senza scrupoli che Berlusconi si è ritrovato attorno senza volere».
La «sfascista» rinsavita e dolente a microfoni aperti nel salotto di Re Michele, così integrata e protetta dai suoi nuovi amici… Mentre tutto il Pdl lanciava comunicati indignati: da Alfano alla Santanché da Cicchitto, a Brunetta e alla Gelmini. Mentre la Rete si mobilitava contro il «Disservizio Pubblico» o il «Servizio Pubico» e Massimo Cacciari, perfino Cacciari, in collegamento si ribellava al «Csi» sulle mutande dell’ex presidente del Consiglio «Non ne posso più di sapere della sua camera da letto». Tutto lì. Nello stesso salotto che si stracciava le vesti con gli slogan a favore delle donne «Se non ora, quando?», tranne per la Pascale che evidentemente è diversamente donna. Tutto lì, proprio su La7, dove hanno manifestato «né nude, né mute»: ora che si sono rivestite non le fanno più tacere…