INDIA, NEW DELHI – La polizia di New Delhi ha presentato oggi una denuncia contro la società americana di taxi via smartphone Uber per truffa e per violazione dei regolamenti governativi dopo che un suo dipendente e’ stato accusato di aver stuprato una giovane cliente venerdi sera.
Gli investigatori accusano l’azienda di non effettuare i controlli sulle referenze degli autisti ingaggiati contrariamente a quanto dichiarato sul loro website.
Per questo motivo si profila il reato di truffa nei confronti dei clienti indiani. In seguito al clamore causato dell’incidente, ieri Uber è stata messa al bando dalle autorità di New Delhi. La stessa sorte potrebbe toccare anche a diverse altre società che usano le app e che sono diventate molto popolari nella capitale.
E’ risultato che non avrebbero i permessi regolari per operare come i tradizionali radio taxi. Intanto la questione è stata oggetto anche di un intervento in Parlamento del ministro dell’Interno Rajnath Singh, il quale ha chiesto di effettuare controlli anche sull’attività di Uber in altre cinque città indiane.