MUMBAI – Il colpevole dice che è stato solo uno scherzo finito male. Ma la famiglia della vittima non ci sta e chiede indagini più approfondite: In India un pulitore di auto di 48 anni è morto dopo che un collega gli ha infilato nel retto un compressore. Il tutto è successo all’interno di una concessionaria Toyota. Sulla morte di Yakub Sheikh la polizia sembra credere alla versione dell’assassino, Santosh Aherkar, secondo cui si sarebbe trattato di uno scherzo finito in tragedia. Una versione accettata anche dalla concessionaria, forse per evitare ulteriori indagini e ulteriore scandalo.
Ma i parenti della vittima si chiedono: come può essere stata una sola persona a uccidere così Yakub? Qualcuno deve averlo tenuto fermo. Tra i due sarebbe scoppiata una lite prima dello “scherzo” sul tema incandescente dei sacrifici di animali: Yakub era musulmano, il collega hindu, e avrebbero questionato su un argomento di tipo religioso.
“Vogliamo giustizia, perché non possiamo credere questo assassinio sia stato commesso da un solo uomo – ha detto in una conferenza stampa a Mumbai la figlia di Sheikh – Perché la polizia non sta effettuando indagini in modo corretto? Perché sono così disposti ad accettare tranquillamente la versione dei fatti fornita dall’azienda?”.
Alcune Ong locali, che stanno svolgendo indagini indipendenti, accusano la polizia di voler insabbiare l’incidente. “Abbiamo il sospetto che Yakub sia stato bloccato da alcune persone mentre Aherkar iseriva il tubo – ha detto Susan Abraham del Comitato per la protezione dei diritti democratici – Si tratta di una congiura del silenzio tra la polizia e l’azienda”.