John McAfee, una storia di droga, sesso, corruzione, spie…

BELIZE – La storia di John McAfee sembra un libro giallo di serie b, un romanzo dal poco verosimile intreccio, ambientato nell’America centrale e fatto di spie, paesaggi, funzionari corrotti, prede che diventano inseguitori, esche sessuali, droghe sconosciute e terroristi mediorientali.

L’americano John McAfee, inventore del celebre programma antivirus che ha preso il suo nome, ha recentemente raccontato alla stampa la sua fuga dal Belize, dove viveva da anni. Il risultato ne è un’avvincente storia di spionaggio e inseguimento, dalle incredibili peripezie.

McAfee, dopo che la polizia del Belize ha fatto incursione nella sua casa, ha cominciato una breve vita da primula rossa, convinto che le forze dell’ordine del paese latino-americano lo stessero perseguitando. Durante qualche mese e prima di riuscire a passare clandestinamente il confine col Guatemala, il genio dell’informatica sarebbe riuscito, a suo dire, a creare una sorta di esercito informatico dell’ombra per carpire i segreti dei potenti belizeani che volevano, a suo dire, incastrarlo.

Così nell’aprile del 2012, dopo che la polizia ha fatto incursione una prima volta nella sua abitazione (in cerca di una produzione di droghe sintetiche), McAfee sarebbe passato all’attacco e avrebbe acquistato 75 computer. Su questi computer avrebbe poi installato dei software invisibili, attivabili con un semplice tocco della tastiera, e li avrebbe mandati a target selezionati: «impiegati del governo, ufficiali della polizia, assistenti di gabinetto di ministri, ragazze di uomini potenti, ragazzi di donne potenti».

La quantità di informazioni sensibili recuperata è stata così ingente che McAfee ha dovuto presto assoldare un’intera squadra di agenti segreti, composta da 23 uomini e sei donne. «Otto delle donne erano così formate – aggiunge, forse non senza una punta di malizia – che sono finite a vivere con me. Il sistema era molto più efficiente e le donne erano portate a controllarsi a vicenda. Una di queste era così abile (Macia) che alla fine è diventata un agente doppio ed è quasi riuscita ad uccidermi».

Non soddisfatto dei segreti informatici sottratti all’establishment belizeano, McAfee ha deciso di inviare esche sessuali ai potenti di turno. Caduti immancabilmente nell’inganno, questi hanno così rivelato altre succose rivelazioni alla spia-capo. Il programmatore americano avrebbe così scoperto una cospirazione internazionale: il governo del Belize starebbe complottando con il gruppo armato sciita Hezbollah.

Ogni mesi, dieci o quindici appartenenti ad Hezbollah entrerebbero nel paese latino-americano grazie alla condiscendenza del governo in carica. L’incredibile piano terroristico degli islamisti, svelato da McAfee in una recente intervista, è di coltivare una variante mortale della pianta di ricino. A complicare le cose, ci sarebbe poi i contatti che i Los Zetas, cartello criminale messicano, avrebbe con questi Hezbollah.

I colpi di scena dell’incredibile avventura non finiscono certo qui. Ci vorrebbe però l’abile penna di un giallista, o gli effetti speciali di un film hollywoodiano, per rendere conto della palpitante trama. E d’altronde, non è per nulla sicuro che John McAfee, già famoso per la sua disinvolta frequentazione delle droghe allucinogene, non sia lui stesso il folle sceneggiatore di questa storia di spie.

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