“La Ciociara” remake, prefetto di Frosinone pronto al sequestro. Il regista Mario Salieri “ringrazia”

"La Ciociara" remake, prefetto di Frosinone pronto al sequestro. Il regista Mario Salieri "ringrazia"
“La Ciociara” remake, prefetto di Frosinone pronto al sequestro. Il regista Mario Salieri “ringrazia” (Nella foto, Roberto Gemma)

FROSINONE – La Prefettura di Frosinone si dice pronta al sequestro del remake in chiave hard del film “La Ciociara”. E il regista ringrazia per “la pubblicità gratuita ad un film porno”. “Se ci dovesse essere la necessità, siamo pronti ad intervenire con una interpretazione un po’ estensiva di motivi di ordine e sicurezza pubblica per impedire che questo scempio possa essere attuato”, ha fatto sapere il prefetto del capoluogo ciociaro, Emilia Zarrilli. “Non sono ciociara, ma quando parli con le persone che hanno ricordi di queste cose ti rendi conto di quanto sia stato doloroso, in particolare per donne che neanche ne parlavano”, ha aggiunto.

Il riferimento è alle “marocchinate” rappresentate nel film originale, quello realizzato da Vittorio De Sica, interpretato da Sophia Loren e ispirato al romanzo di Alberto Moravia, ovvero di quegli  episodi di violenza sessuale e fisica di massa ai danni soprattutto (ma non solo) di donne, fatti da alcuni soldati marocchini inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia durante la seconda guerra mondiale.

Il caso è approdato anche in Parlamento, con la senatrice del Pd Maria Spilabotte che ha predisposto un intervento urgente nell’aula del Senato: “La riproposizione del film in chiave porno di quei momenti terribili passati alla storia come le ‘marocchinate‘ è un’offesa verso il nostro territorio e verso tutte le donne”, ha detto in aula, dopo che Emiliano Ciotti, presidente dell’associazione “Vittime delle Marocchinate”, sulla questione si era rivolto direttamente al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, chiedendo la sospensione del film di Mario Salieri, interpretato da Roberta Gemma.

LA REPLICA DEL REGISTA – Dopo la polemica arriva la replica del regista stesso, che su Facebook lascia intendere di avere utilizzato il titolo celebre solo per dare, forse, più notorietà al film, dal momento che, secondo quanto lui scrive sul social, c’è ben poco che ricordi la pellicola di De Sica.

“Essendo molti di voi abituati a leggere soltanto i titoli dei post comunico immediatamente che nella mia versione della ciociara non sono presenti stupri e che non esiste alcuna citazione alle marocchinate, scrive Salieri su Facebook. Soddisfatti? La storia del film è tutt’altra e si sviluppa prendendo spunto solo dalla parte iniziale del romanzo di Moravia. Avete regalato tanta pubblicità a un film porno, e per questo vi ringrazio, senza neanche aver visto un fotogramma e fidandovi di tutte le sciocchezze che giravano in rete. Insulti a me ed alla mia famiglia, minacce di violenza fisica, interventi urgenti all’aula del Senato e lettere al Presidente del Consiglio. Povera Italia…”.

 

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