BELLUNO – Ha aggredito la sua vicina di casa di 72 anni colto da un raptus sessuale. L’ha afferrata e bloccata da dietro, simulando un rapporto sessuale e rompendole due costole. Per questo motivo un uomo di 59 anni, originario di Castellavazzo, è stato arrestato ed è finito a processo con l’accusa di violenza sessuale aggravata, violazione di domicilio e lesioni. L’aggressione è avvenuta lo scorso 9 ottobre a Longarone, in provincia di Belluno, e solo l’intervento di un passante ha evitato il peggio all’anziana vittima.
Olivia Bonetti sul Gazzettino nell’edizione di Belluno scrive che l’uomo è stato arrestato e portato nel carcere di Pordenone e la prima udienza del processo col rito abbreviato è fissata al 18 marzo:
“Un pomeriggio da incubo quello vissuto dalla donna, vicina di casa del suo aggressore. Era il 9 ottobre scorso. R.G. piomba nell’abitazione della 72enne, in preda a quello che sembra un vero e proprio raptus. La prende di forza da dietro simulando un rapporto sessuale. La donna tenta di divincolarsi, ma lui stringe con violenza tanto da romperle due costole. Lei urla con tutto il fiato che ha in corpo e questo la salva da chissà quali altri orrori, visto che richiama l’attenzione di una passante che abita lì vicino e che interviene in soccorso della 72enne. R.G. scappa, ma nel frattempo intervengono i carabinieri, che avviano le indagini e lo rintracciano in poco tempo.
Il gip Federico Montalto il 20 ottobre ordina la custodia cautelare in carcere e l’uomo da quel giorno è dietro le sbarre a Pordenone. Il giudice aveva chiesto anche il rito immediato, ma la difesa si è opposta ottenendo ieri mattina l’abbreviato. L’avvocato aveva anche chiesto la perizia per accertare la completa capacità dell’uomo e la prova testimoniale della vicina, ma la richiesta è stata respinta dal gup Vincenzo Sgubbi. Al termine dell’udienza il 59enne, che era presente all’udienza, accompagnato dalle guardie penitenziarie, è stato riaccompagnato in carcere. Non c’è la possibilità per ora infatti di ottenere i domiciliari, anche per il pericolo di reiterazione del reato, visto che la parte offesa è proprio la sua vicina di casa”.