BERGAMO – Immagini e foto dai contenuti pornografici. Questi gli elementi scoperti sul computer di Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, dagli inquirenti che indagano sul caso.
L’Eco di Bergamo scrive:
“Si tratterebbe di materiale hard trovato nella memoria del computer fisso (sequestrato dai carabinieri insieme a un portatile, su cui al momento non sarebbe stato trovato nulla di rilevante) dell’artigiano edile di Mapello in carcere per l’omicidio di Yara”.
Gli inquirenti però rimangono cauti:
“Primo, perché la fruizione di materiale pornografico viene ritenuta comune a molti utenti della rete e comunque non appare collegabile alle indagini sul delitto. Secondo: non risulta, per ora, nel computer di Bossetti alcuna traccia di materiale pedopornografico, che avrebbe – questo sì – attinenza con i fatti, dato che la vittima dell’omicidio è una ragazzina di 13 anni e che il movente ritenuto più probabile per spiegare il delitto, al momento, è quello di natura sessuale”.
Inoltre il pc di Bossetti non era nuovo, dunque il materiale potrebbe essere rimasto nella memoria dal precedente utilizzatore:
“il computer fisso acquistato da Bossetti non è un prodotto di fabbrica, ma una macchina assemblata, con componenti hardware che in passato hanno avuto altri utilizzatori”.