Don Mauro Inzoli, allontanato dal Vaticano per pedofilia a convegno su famiglia

Mauro Inzoli, prete accusato di pedofilia al convegno sulla famiglia a Milano
Mauro Inzoli, con gli occhiali e vestito di nero, alla sinistra della foto (Ansa)

MILANO – Il sacerdote accusato di pedofilia, e allontanato dal Vaticano, al convegno cattolico sulla famiglia tradizionale. In seconda fila, proprio dietro a Roberto Maroni e Roberto Formigoni, quindi tra gli ospiti d’onore.

Ha creato quantomeno perplessità la presenza di Mauro Inzoli al convegno organizzato sabato dalla Regione Lombardia e da alcune associazioni cattoliche. Tema: la famiglia. Tradizionale ovviamente, quella composta da un uomo e una donna, possibilmente con figli e benedetta da sacro vincolo matrimoniale.

Proprio lo stesso convegno tacciato di omofobia per le opinioni di alcuni oratori e per la linea, secondo le associazioni per i diritti gay, esplicitamente escludente nei confronti delle “altre” famiglie, quelle non sposate, quelle composte da persone dello stesso sesso che magari hanno anche figli.

Al convegno quindi già preso di mira dalle proteste (fuori dalla sede c’era un sit in delle associazioni arcobaleno) si aggiunge la polemica per l’imbarazzante presenza del sacerdote accusato di abuso su minori e al quale la Santa Sede un anno fa aveva imposto il ritiro a vita privata.

In una nota diffusa lunedì in mattinata, il presidente del Consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo (Ncd), che sedeva accanto a Maroni in prima fila, ha smentito una ricostruzione secondo cui sarebbero stati i suoi uffici ad accreditare don Inzoli al convegno.

“Non corrisponde al vero la notizia apparsa quest’oggi in cui si afferma che la segreteria del presidente del Consiglio regionale abbia accreditato don Mauro Inzoli – si legge nella nota -. Gli accrediti istituzionali sono stati gestiti, come è noto, dalla Giunta regionale e il convegno, peraltro, era aperto al pubblico. Gli unici accrediti effettuati dalla segreteria sono stati per la moglie del presidente e per i collaboratori che lo che lo hanno accompagnato”.

Don Inzoli è indagato per pedofilia e nella sua città, Crema, era soprannominato Don Mercedes perché, a quanto pare, non disdegnava gli agi della vita. L’anno scorso fu obbligato a vita privata dal Vaticano ma non ridotto allo stato laicale. Può dire messa ma solo privatamente e non può svolgere attività di accompagnamento spirituale nei confronti di minori. E’ un punto di riferimento, in Lombardia, di Comunione e Liberazione, movimento di cui l’ex presidente Formigoni è fervente credente.

 

 

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