MILANO – “E’ in arrivo il taxi numero 69 guidato da Morena, una splendida milf che una volta fermata la macchina vi toglierà letteralmente il fiato”. Così, sul sito della CentoxCento Produzioni, viene presentato il suo film hard.
Un film dove finzione e realtà si intrecciano, visto che lei, la protagonista, nome d’arte Morena taxi 69, nella vita di tutti i giorni la tassista la fa davvero e seriamente.
L’intervista su Libero a firma di Tiziana Lapelosa:
Morena, come ha iniziato?
«Per caso. Mi trovavo in un club privé e un amico mi ha chiesto di provare. Poi ho conosciuto Alex Magni (attore-regista della CentoxCento Produzioni, ndr) e il passaggio ai film amatoriali è stato semplice».
Dove vuole arrivare?
«Vorrei diventare un personaggio conosciuto per la passione che metto nelle cose che faccio. Sono una tassista, trasgredisco quando mi va e quando posso».
Nessun imbarazzo?
«La voglia di trasgressione ce l’ho da sempre, anche se non mi sono mai esposta. Poi cinque anni fa, per curiosità, quando il mio amico mi ha chiesto di provare….»
Lo ha fatto…
«Sono ambiziosa e coraggiosa».
E come è stato l’esordio?
«Senza alcun imbarazzo. Tutto si è svolto in maniera naturale, anche perché sono delle cose belle. Noi donne, poi, siamo mentalmente più aperte degli uomini. Abbiamo più voglia di fare quello che ci va, senza problemi».
Così la tassista si avvia a sostituire l’infermiera nei sogni erotici…
«Perché no? L’importante è essere se stessi e non nascondersi. Molti hanno problemi a farsi riconoscere, temono di essere giudicati. Ma questo è un lavoro come un altro. Non ci si deve vergognare, sono scelte di vita. Una scelta che io affronto con passione».
Sul set fila sempre tutto liscio?
«No. Se sono con Alex (Magni, ndr) a fare delle riprese e c’è qualcuno che non mi va o non mi piace, si ferma tutto. Visto che è un lavoro, bisogna lavorare bene».
Nel suo ultimo film, alla fine lascia il numero di telefono. L’ha chiamata qualcuno?
«Gli uomini sono molto curiosi di conoscere persone per loro quasi irraggiungibili. C’è sempre chi ha voglia di incontrarmi, anche se non sono disponibile per tutti e sempre. Lo faccio quando mi va e quando posso».
Cosa le chiedono?
«Mi chiamano anche solo per dirmi “sei bella” e mi fa molto piacere. Poi ci sono i soliti deficienti, ma quelli li mando a quel paese in maniera molto elegante».
Lei fa riferimento al taxi, che è il suo lavoro nella vita di tutti i giorni. Qualcuno l’ha riconosciuta?
«No. Finora no. Poi magari capiterà. Ma Milano è una città molto grande. In ogni caso se dovesse capitarmi mi farà piacere. Non dirò che non sono io».
Quanti film ha girato?
«Non saprei esattamente, ma meno di dieci».
Si guadagna bene?
«È un lavoro che non si fa per guadagnare soldi. Se non si ha la passione non si fa. Diciamo che si guadagna “normale”. Ma io un lavoro ce l’ho e ora non potrei vivere solo di film hard».
Quanto è impegnativo girare un film amatoriale?
«Dipende. Bisogna fare le foto, conoscere le persone, andare sul set. Ma se per impegnativo si intende lavori forzati, no, non lo è affatto. Ci si diverte e in genere si gira in mezza giornata».
Ha mai fatto sesso sul taxi?
«No. Sul lavoro sono molto professionale».
Non mi dica che non le è capitato qualcosa di diverso dalla solita corsa…
«Qualcuno mi chiede di andarlo a prendere alla stazione e di portarlo in giro per la città. Qualcuno è venuto a trovarmi da molto lontano. Altri mi invitano, ovunque» (…)