MILANO – Nicole Minetti lascia la politica e torna in tv? Il retroscena è stato pubblicato dal Giornale, in un articolo firmato da Giannino della Frattina. Titolo: “Minetti tentata dallo spettacolo: vicino l’addio”. Lei però ha smentito: “Resto al mio posto, sono tranquilla”.
Nell’articolo c’è scritto che la Minetti potrebbe lasciare il suo posto di consigliere regionale della Lombardia già dal 16 luglio. Il motivo? Secondo della Frattina sarebbe stanca di essere pedinata dai giornalisti per questioni di gossip (o comunque per gli scandali legati alla vicenda Ruby) anziché questioni politiche.
L’eventuale “trasferimento” della Minetti al mondo dello spettacolo sarebbe in realtà un “ritorno”: Nicole si fece conoscere dal pubblico italiano come ballerina della trasmissione “Colorado Cafè”. Ma anche da quando è stata eletta in Consiglio regionale i giornali di gossip si sono concentrati più sulla sua vita privata che sulla sua attività pubblica (l’ultima storia di cui si è parlato è stato un presunto flirt con Fabrizio Corona).
Processo Ruby
Niente multa per Nicole Minetti, assente al processo Ruby, dove avrebbe dovuto testimoniare. Il pm di Milano, Ilda Boccassini, uno degli accusatori al processo, aveva chiesto che fosse multata, perché ancora una volta non si è presentata a testimoniare in tribunale. La Boccassini aveva spiegato che la consigliera regionale, dopo che aveva ricevuto la notifica per la citazione all’udienza del 13 luglio, nello stesso giorno ha acquistato un biglietto aereo per Parigi. ”E’ una persona delle istituzioni e deve avere più degli altri rispetto”, ha affermato la Boccassini.
La Minetti, imputata nel processo “parallelo” sul caso Ruby, già lunedì 9 luglio scorso aveva presentato un legittimo impedimento per motivi istituzionali, in relazione a una seduta del Consiglio regionale a cui ha partecipato quel giorno.
Dopo qualche ora è arrivata la replica dell’avvocato della Minetti: ”Nicole Minetti non è potuta venire a testimoniare perché è fuori per una visita medica”. Con queste motivazioni l’avvocato Pasquale Pampano ha presentato la domanda di un legittimo impedimento per l’udienza. Secondo l’avvocato Pampano, ”ci hanno convocato per l’udienza solo con due giorni di preavviso, mentre ci vogliono tre giorni liberi di tempo per la convocazione di un testimone”. Il legale, inoltre, ha chiarito che Minetti è all’estero per ”una visita medica, lei non voleva che si sapesse, ma comunque è emerso nell’aula del processo”.
Poi la decisione dei giudici della quarta sezione penale di Milano che hanno deciso di non multare la consigliera. Il presidente del collegio, Giulia Turri, ha spiegato che ”la richiesta della Procura di infliggere alla signora Minetti una sanzione pecuniaria” per la sua assenza oggi ”è superata” dalla rinuncia effettuata dagli stessi pm a sentire la testimone. Eppure poco prima il pm Sangermano, uno dei colleghi della Boccassini, aveva affermato: ”Noi avevamo interesse a sentire Minetti, ma non intendiamo sottostare a sue azioni dilatorie”.