Niente erezione per colpa di un farmaco: si taglia la gola a Montebelluna

Niente erezione per colpa di un farmaco: si taglia la gola a Montebelluna
Niente erezione per colpa di un farmaco: si taglia la gola a Montebelluna

TREVISO – Un farmaco l’ha reso impotente e depresso per i problemi di erezioni un uomo di Montebelluna, in provincia di Treviso, si è ferito per attirare l’attenzione. L’uomo si è recato nella cucina della sua casa, ha preso un coltello e si è tagliato il collo. La madre ha subito dato l’allarme e l’uomo, 37 anni, è stato soccorso.

Luciano Beltramini su Il Gazzettino scrive:

“«Quel farmaco mi aveva completamente spento -spiega L.G. 37 anni, un difficile passato di tossicodipendenza- mi ha rovinato la vita; non riuscivo a parlarne con il medico anche per paura che mi ricoverasse in psichiatria». Una disperazione che si è insinuata come un tarlo nella mente dell’uomo dilaniato tra l’angoscia per la virilità compromessa e la necessità di seguire un percorso terapeutico”.

L’uomo, preso dalla sconforto, ha deciso di farla finita:

“«L’altro ieri ero davvero fuori di me e ho deciso di infilare la lama del coltello nella parte destra del collo. Poi, quando ha iniziato a sanguinare, ho preso una sciarpa e mi sono tamponato le ferite»”.

La madre dell’uomo ha così chiamato i soccorsi e ora è ricoverato nel centro di salute mentale dell’ospedale di Montebelluna, da dove ha deciso di raccontare la sua storia:

“«Da quando mi trovo in ospedale – spiega l’uomo – non mi è più stata fatta alcuna iniezione e le mie funzioni sono tornate tutte perfette. Mi sento decisamente più vivo e sono più tranquillo e contento. Con questo mio gesto volevo far sapere che anch’io ho il diritto di avere una vita normale. Le medicine che mi sono state somministrate mi hanno creato soltanto problemi. Non nascondo le difficoltà legate al mio passato di tossicodipendenza, ma mai mi ero sentito così svuotato di energie come quando seguivo quella terapia. Ora mi auguro di chiarire al più presto i miei problemi con i medici che mi seguono da tempo per poter ritornare a respirare la vita a pieni polmoni»”.

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